La notizia della pensione a 64 anni per le donne potrebbe essere presto realtà. Il Governo ci sta pensando seriamente, ma a dovute condizioni. Scopri di più.
Situazione attuale delle pensioni: tutto cambia
Dando uno sguardo al sistema di un anno fa (2022) le donne potevano uscire dal lavoro in modo anticipato e con calcolo contributivo dell’assegno. L’età designata era di 58 anni per le lavoratrici dipendenti e di 59 anni per le autonome. 35 gli anni contributivi maturati. Opzione Donna, così si chiama il sistema, è però molto penalizzante in quanto la decurtazione dell’assegno è del 20-30% per cui molte donne non hanno minimamente pensato a questa opzione. Nell’anno vigente il sistema non è cambiato, eccetto per alcune agevolazioni per coloro che hanno 35 anni di contributi e assistono un parente invalido o siano loro stesse invalide civili al 74%.
Cosa ha intenzione di fare il governo per la pensione a 64 anni?
Il Governo sta pensando a due opzioni: o una pensione tra i 60 e i 63 anni di età con 35 anni di contributi o a 63 anni e 20 anni di contributi con ricalcolo contributivo dell’assegno (più contenuto rispetto a Opzione Donna). In più ci sarò una revisione dell’0,8% del conguaglio coerentemente con l’inflazione effettiva. Trattasi della nota “Quota 84” di cui si è tanto parlato in tempi recenti e su cui si sta discutendo, anche in termini di costi.
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Per essere socialmente accettabile, la Quota 84 dovrebbe avere diverse correzioni, tra cui la non necessarietà di aver maturato una pensione almeno 2,8 volte quella minima. (il valore di 2,8 potrebbe anche scendere a 2 se ce ne fosse il bisogno). Insomma, bisogna dare spazio alle varie simulazioni per capire l’effettiva sostenibilità di questa scelta. Fermo restando che ci sarà sempre un ricalcolo contributivo per le donne che optano per la Quota 84. Questa soglia dovrebbe essere abbassata a 2-2,5. Anche questo livello è oggetto di simulazioni. Ovviamente per le lavoratrici che sceglieranno di utilizzare il nuovo scivolo ci sarà il consueto ricalcolo della pensione in base al metodo contributivo.
Ape sociale per le donne
Nelle settimane passate si è anche parlato di un’Ape sociale al femminile. Come funzionerebbe? Ci sarebbe la possibilità di andare in pensione a 60 anni ma senza pensione. Chiariamo meglio: alla donna non spetterebbe la tradizionale pensione, ma un assegno mensile per un importo fino a 1500€. Solo una volta raggiunta l’età pensionabile, si passerebbe all’assegno pensionistico.
Il problema è che l’Ape sociale è attualmente rivolto solo alle “caregiver” (soggetti che si prendono cura di un familiare disabile) o alle invalide stesse. Al contrario, la “Quota 84” è per tutte le donne. Bisognerà quindi aspettare il pacchetto pensioni e capire quante sono le risorse disponibili.
Per approfondimenti: “Andare in pensione con pochi anni di contributi“