Papa Francesco: la prima storica visita di un Pontefice in Corsica

By Loredana Di Stefano

Papa Francesco ha compiuto oggi una visita storica ad Ajaccio, diventando il primo Pontefice a visitare la Corsica. Questo viaggio, il 47° del suo pontificato, ha coinciso con la chiusura del Congresso sulla Religiosità Popolare nel Mediterraneo, un evento di grande rilevanza spirituale e culturale per l’intera regione. La visita ha segnato un momento di straordinaria importanza per l’isola, consolidando i legami tra la Chiesa e le comunità locali.

L’accoglienza calorosa dell’isola

L’arrivo del Santo Padre è stato un evento straordinario per la Corsica. All’aeroporto “Napoléon Bonaparte”, Papa Francesco è stato accolto da una folla festante. Bambini in abiti tradizionali corsi hanno offerto un caloroso benvenuto insieme a una banda musicale che ha intonato melodie tipiche dell’isola. Le strade di Ajaccio erano animate da fedeli di ogni età, che agitavano bandiere e salutavano con entusiasmo il Pontefice. Questa calorosa accoglienza riflette la profonda devozione religiosa della Corsica, un’isola ricca di tradizioni spirituali e culturali.

papa francesco a l’aquila

La Corsica è conosciuta per la sua vivace religiosità popolare. Le oltre 90 confraternite laicali presenti sull’isola, che coinvolgono più di 4.000 membri, si dedicano ad attività caritative e religiose. Questi gruppi rappresentano il cuore pulsante della vita spirituale locale, dimostrando quanto la fede cattolica sia radicata nella cultura isolana.

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Il discorso al Congresso sulla religiosità popolare

Il momento centrale della visita è stato l’intervento del Papa durante la sessione conclusiva del Congresso sulla Religiosità Popolare nel Mediterraneo. L’evento si è svolto presso il Palais des Congrès et d’Exposition d’Ajaccio e ha raccolto delegazioni provenienti da diverse nazioni del Mediterraneo.

Nel suo discorso, Papa Francesco ha evidenziato il valore della religiosità popolare come espressione autentica della fede. Ha sottolineato come queste tradizioni siano strumenti efficaci di evangelizzazione, in grado di avvicinare le persone alla Chiesa. Tuttavia, il Pontefice ha messo in guardia contro i rischi di una spiritualità che può trasformarsi in esclusivismo o divisione. “La religiosità popolare – ha affermato – è una risorsa preziosa, ma deve sempre rimanere inclusiva e centrata sul Vangelo”.

La celebrazione della messa a U Casone

Uno dei momenti più emozionanti della giornata è stata la celebrazione della Santa Messa nella “Place d’Austerlitz”, conosciuta localmente come U Casone. Questo luogo è simbolicamente legato alla figura di Napoleone Bonaparte, nato proprio ad Ajaccio. Circa 7.000 fedeli si sono riuniti per partecipare all’evento, dimostrando la vivacità e il fervore della comunità cattolica corsa.

Durante l’omelia, Papa Francesco ha invitato i presenti a essere costruttori di pace in un Mediterraneo spesso segnato da tensioni e conflitti. “La pace non è solo assenza di guerra, ma una costruzione quotidiana basata sulla giustizia e sull’amore reciproco”, ha detto. Il suo messaggio ha trovato eco nelle parole di molti fedeli, che hanno descritto la celebrazione come un’esperienza spirituale indimenticabile.

nemici del papa

L’incontro con Macron e il significato della visita

La giornata si è conclusa con un incontro privato tra Papa Francesco e il Presidente francese Emmanuel Macronpresso l’aeroporto di Ajaccio. Questo incontro ha sottolineato l’importanza del dialogo tra la Chiesa e le autorità civili, un elemento chiave per affrontare le sfide del nostro tempo, dalla crisi migratoria al cambiamento climatico.

La scelta del Pontefice di visitare la Corsica, invece di partecipare alla riapertura della Cattedrale di Notre-Dame a Parigi, dimostra il suo impegno verso le periferie e le comunità meno centrali. Questo gesto simbolico riflette il cuore del suo pontificato: una Chiesa vicina al popolo, attenta alle realtà locali e impegnata a costruire ponti di dialogo e comprensione.

Un messaggio di speranza per il Mediterraneo

La visita di Papa Francesco ha lasciato un segno indelebile sulla Corsica. Per molti isolani, è stata l’occasione di riscoprire la propria fede e il senso di appartenenza a una comunità più ampia. Il messaggio del Pontefice, centrato sulla fratellanza e sull’unità, ha risuonato ben oltre i confini dell’isola, portando speranza a tutte le comunità del Mediterraneo.

In un’epoca segnata da divisioni e conflitti, le parole del Papa rappresentano un invito a lavorare insieme per un futuro migliore. La Corsica, con la sua storia e le sue tradizioni, diventa così un simbolo di questa speranza, un luogo dove la fede e la cultura si incontrano per costruire ponti di dialogo.