Cucina italiana: patrimonio Unesco?

By Luana Pacia

Che la cucina italiana debba rientrare nel patrimonio Unesco è un fatto a cui gli italiani tengono molto e a ragione! Che sia una recente proposta concreta però, è una notizia di questi ultimi giorni. Ebbene sì, la nostra cucina è pronta per entrare meritatamente tra le cose da salvaguardare, come vi avevamo anticipato nelle nostre pillole!

Perché è stata proposta la cucina italiana?

Il nostro governo ha ufficialmente proposto la cucina nostrana come patrimonio UNESCO. Sono stati i ministri Francesco Lollobrigida e Gennaro Sangiuliano, rispettivamente ministri dell’agricoltura e della cultura, ad avere avanzato la proposta approvata unanimemente dalla Commissione nazionale. Stiamo parlando, infatti, non solo di una cucina, ma di una varietà alimentare enogastronomica ricca e adottata da moltissimi paesi esteri come esempio di alimentazione salutare ed equilibrata. Per essere candidata, una qualsiasi proposta deve presentare un ampio dossier che specifica i motivi per cui dovrebbe entrare a far parte del patrimonio UNESCO. Ebbene, nella relazione di presentazione possiamo leggere che la cucina italiana venga presentata come un insieme di pratiche sociali e riti locali che la rendono una vera e propria identità basata sulla tradizione e sulla diversità bio-culturale dell’Italia. Nessun’altra definizione potrebbe essere più coerente di questa, considerati anche i migliaia di piatti della cucina italiana presentati da nord a sud e che identificano molto spesso le regioni stesse o addirittura le singole città.

Valorizzazione del patrimonio nazionale

Commentando la notizia il ministro San Giuliano ha sottolineato come questa decisione sia stata naturale in quanto il lavoro del governo dovrebbe essere quello di valorizzare il grande patrimonio nazionale e questo include anche il nostro cibo. Trattasi quindi di una sfida che mette in campo non solo i 60 milioni di italiani che vivono in patria ma anche 70 milioni che vivono al di fuori del Paese ma che portano avanti con orgoglio le loro origini. Senza considerare tutti gli stranieri che adorano la cucina italiana, lo stile del nostro Paese e che vedono il vivere italiano come un’esperienza al di sopra dell’eccellenza.

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Quanto tempo per capire se la proposta è accettata?

Per capire se la proposta entrerà a far parte del patrimonio UNESCO bisogna aspettare un po’, tenendo conto che la candidatura è stata promossa da diversi enti come l’Accademia Italiana della Cucina, la Fondazione Casa Artusi, il Collegio Culinario e la Cucina Italiana, con un dossier stilato da Pier Luigi Petrillo che è un professore della LUISS e che ha già scritto approfondite relazioni sulle Dolomiti, sul Prosecco, sulla dieta mediterranea e sull’arte dei pizzaioli napoletani. La valutazione dovrebbe arrivare entro dicembre 2025 per cui non ci resta che incrociare le dita.

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