La bulimia nervosa, un disturbo che colpisce lo 0,5% delle donne, come guarire?

By Ana Maria Perez

La bulimia nervosa, in cosa consiste?

La bulimia, conosciuta anche come bulimia nervosa, è un disturbo alimentare grave e complesso che colpisce un numero significativo di persone (in seguito vedremo quante) e che consiste nella presenza di episodi ricorrenti di abbuffate, seguiti da comportamenti compensatori inappropriati, come il vomito autoindotto, l’uso di lassativi o diuretici, il digiuno o l’esercizio fisico eccessivo. Questi episodi si verificano, in media, almeno 1 volta/settimana per 3 mesi.

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Le persone affette da questa patologia sono spesso ossessionate dal loro peso e dalla loro forma fisica, e hanno una bassa autostima. La diagnosi si basa sull’anamnesi e sull’esame clinico. Il trattamento è costituito da terapia psicologica e antidepressivi.

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Un disturbo alimentare che può essere corretto con il giusto supporto

La bulimia è un disturbo alimentare grave che richiede un’attenzione e un trattamento adeguati. La comprensione delle cause, dei sintomi e delle opzioni di trattamento disponibili può contribuire a migliorare il benessere e la qualità della vita delle persone colpite da questa condizione.

La diagnosi è solitamente effettuata da un professionista della salute mentale attraverso interviste e valutazioni specifiche. È importante riconoscere e diagnosticare precocemente il disturbo per poter avviare un trattamento tempestivo e appropriato. Se voi o qualcuno che conoscete sta lottando con la bulimia, ricordate che esistono risorse e professionisti pronti ad aiutare.

Le persone affette da bulimia in tutto il mondo

Secondo il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5), la prevalenza a vita di questa patologia è di circa lo 0,5% nelle donne e lo 0,1% negli uomini. Altri studi riportano una prevalenza a 12 mesi tra l’1% e il 1,5% nelle giovani donne e tra lo 0,1% e lo 0,5% nei giovani uomini. In generale, la bulimia nervosa è più frequente nel sesso femminile, con un rapporto che varia da 10:1 a 20:1 rispetto al sesso maschile.

Le conseguenze della bulimia

La bulimia nervosa è un disturbo grave che può avere conseguenze negative sulla salute fisica e mentale delle persone che ne soffrono. Tra le complicanze fisiche ci sono i disturbi elettrolitici, le lesioni gastriche ed esofagee, la carie dentale, la cardiomiopatia e altri problemi cardiovascolari. Tra le complicanze psicologiche ci sono l’ansia, la depressione, il rischio di suicidio, l’abuso di sostanze e altri disturbi psichiatrici.

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Le Cause della Bulimia

Le cause della bulimia sono multifattoriali e comprendono una combinazione di fattori genetici, psicologici, sociali e culturali. Alcune delle possibili cause includono:

  • Fattori genetici: La bulimia può essere più comune in individui con una storia familiare di disturbi alimentari o altre condizioni psichiatriche.
  • Fattori psicologici: Bassa autostima, insoddisfazione corporea e disturbi dell’umore possono contribuire allo sviluppo della bulimia.
  • Fattori sociali e culturali: Pressioni sociali e culturali per raggiungere determinati standard di bellezza e peso possono influenzare negativamente il comportamento alimentare.

I Sintomi della Bulimia

I sintomi della bulimia possono essere suddivisi in due categorie principali: sintomi fisici e sintomi comportamentali ed emotivi.

Sintomi fisici:

  • Denti danneggiati a causa dell’acido dello stomaco dovuto al vomito frequente.
  • Ghiandole salivari gonfie a causa dell’eccessiva stimolazione da parte dell’acido dello stomaco.
  • Irritazioni o ulcere alla gola e all’esofago.
  • Sbalzi di peso e problemi di salute correlati.

Sintomi comportamentali ed emotivi:

  • Preoccupazione eccessiva per il peso e la forma del corpo.
  • Sensazione di perdita di controllo durante le abbuffate.
  • Senso di colpa o vergogna dopo le abbuffate.
  • Isolamento sociale e ritiro dalle attività precedentemente amate.

Trattamenti Disponibili

Il trattamento della bulimia è un processo complesso che può coinvolgere diverse modalità terapeutiche. In realtà, si basa su una combinazione di terapia psicologica e farmacologica. La terapia psicologica più efficace è la terapia cognitivo-comportamentale (TCC), che aiuta le persone a modificare i loro pensieri e comportamenti disfunzionali riguardo al cibo, al peso e all’immagine corporea. La terapia farmacologica consiste nell’uso di antidepressivi, in particolare gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), che possono ridurre la frequenza delle abbuffate e delle purghe, oltre che migliorare l’umore.

Vediamo come funzionano i diversi approcci:

  1. Terapia cognitivo-comportamentale (TCC): Questo approccio mira a identificare e modificare i pensieri e i comportamenti disfunzionali associati alla bulimia. La terapia solitamente comporta 16-20 sedute individuali per 4-5 mesi, sebbene possa anche essere svolta come terapia di gruppo. Il trattamento ha lo scopo di:
    • Aumentare la motivazione al cambiamento
    • Sostituire l’alimentazione disfunzionale con uno schema regolare e flessibile
    • Diminuire l’eccessiva preoccupazione per forma e peso del corpo
    • Prevenire la recidiva
  2. Terapia psicodinamica: Questo tipo di terapia si concentra sull’esplorazione dei conflitti inconsci che possono contribuire al disturbo alimentare. Il trattamento è non direttivo e non interpretativo e non si concentra direttamente sui sintomi del disturbo alimentare.
  3. Terapia farmacologica: Alcuni farmaci possono essere utilizzati come parte del trattamento per la bulimia, ma devono essere prescritti da un medico specialista.
  4. Supporto nutrizionale: Un nutrizionista può aiutare il paziente a sviluppare un rapporto più sano con il cibo.

Sostanzialmente, per guarire dalla bulimia è necessario essere supportati da uno specialista. La buona notizia è che, sia il disturbo che il suo trattamento, sono noti e vi sono molti professionisti e centri specializzati pronti ad aiutare il paziente a guarire. Il primo passo è riconoscere di essere affetti da questa patologia; il secondo è lasciarsi aiutare. Guarire si può e si deve.

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