I nemici del Papa, allora c’è una guerra anche in Vaticano?
Sicuramente non è facile essere a capo della Chiesa. La religione cristiana è la più numerosa al mondo, seguita dall’islamismo e dall’induismo. All’interno della chiesa cristiana, la corrente cattolica è la più numerosa (70%). Ed è, pertanto, logico che in una comunità così numerosa vi siano scontri e dissapori. Di fatto, il rappresentante della Chiesa Cattolica, Papa Francesco Bergoglio, ha già espresso in diverse occasioni le sue perplessità in merito a coloro che remano contro “la Chiesa” dall’interno della Chiesa stessa. Vi raccontiamo in questo post chi sono i nemici di Francesco e perché.
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I cardinali che remano contro Francesco
Dopo che nel 2016 alcuni cardinali hanno espresso le proprie perplessità in merito ad alcuni concetti espressi da Papa Francesco, oggi c’è un pentagono di cardinali che avanzano dei dubia rispetto al magistero del sommo Pontefice. Accanto ai protagonisti della prima tornata, i cardinali Burke e Brandmüller, scendono in campo questa volta anche i cardinali Sandoval, Zen e Sarah.
Detti cardinali hanno chiesto a Francesco di riformulare alcuni dubia avanzati per correggere l’inappropriatezza del magistero del papa. La richiesta è rimasta senza reazione da parte di Francesco, per cui i cinque cardinali hanno reso tutto noto con una notifica inviata ai fedeli laici della Chiesa cattolica in ottobre, proprio nei giorni in cui le madri e i padri sinodali si trovano in ritiro spirituale in vista dell’inizio del Sinodo sulla sinodalità della Chiesa.
I 5 dubbi sul Sinodo
I 5 dubia dei cardinali sul Sinodo sono i seguenti:
- Dubium circa l’affermazione che si debba reinterpretare la Divina Rivelazione in base ai cambiamenti culturali e antropologici in voga;
- Dubium circa l’affermazione che la diffusa pratica della benedizione delle unioni con persone dello stesso sesso, concorderebbe con la Rivelazione e il Magistero (CCC 2357);
- ubium circa l’affermazione che la sinodalità è «dimensione costitutiva della Chiesa» (Cost. Ap. Episcopalis Communio 6), sì che la Chiesa sarebbe per sua natura sinodale
- Dubium circa il sostegno di pastori e teologi alla teoria che «la teologia della Chiesa è cambiata» e quindi che l’ordinazione sacerdotale possa essere conferita alle donne.
- Dubium circa l’affermazione «il perdono è un diritto umano» e l’insistere del Santo Padre sul dovere di assolvere tutti e sempre, per cui il pentimento non sarebbe condizione necessaria per l’assoluzione sacramentale.
La reazione di Bergoglio in merito ai costanti attacchi contro di lui
Anche se la questione dei dubia è ancora in fase di analisi e non è stata per nulla risposta, Francesco ha continuato a ricevere attacchi da parte di alcuni dei soggetti che remano contro di lui in pubblico. Nello specifico, il Papa ha sospeso all’inizio di novembre il vescovo del Texas, Joseph Strickland di Tyler. L’iniziativa è stata particolarmente dura, ma gli attacchi al pontefice erano stati numerosi in un contesto dove la gerarchia conta, eccome.
Il cardinale Raymond Burke nell’occhio del ciclone
Inoltre, come racconta Il Corriere, Papa Francesco ha fatto capire negli ultimi giorni che la guerra contro di lui del fronte conservatore negli Stati Uniti avrà conseguenze. Il Pontefice avrebbe parlato del cardinale Raymond Burke, indicato come leader di quella filiera che negli Stati Uniti da anni gli rivolge critiche considerate eccessive perfino dagli avversari di Jorge Mario Bergoglio. Di fatto, Burke non si è adoperato molto per smentire la sua fama di ultraconservatore ostile al papa. Tuttavia, c’è chi dice che dietro a Burke e alla sua “guerra culturale” vi sia l’ombra di personaggi e istituzioni statunitensi che considerano Francesco un pericolo.
Per adesso, il papa ha annunciato contro Burke “alcuni provvedimenti di natura economica, accompagnati da pene canoniche“. Ed è che piove sul bagnato: come vi abbiamo raccontato, il cardinale statunitense è uno dei cinque che hanno espresso i famosi “dubia” (i dubbi sul Sinodo appena finito e su quello precedente sull’Amazzonia); inoltre, in passato ha accusato Francesco di provocare uno scisma nella chiesa cattolica; e, pur negando di essere un nemico del papa, gli imputa spesso scelte contrarie alla dottrina ufficiale.
La decisione del papa non fa che confermare la spaccatura all’interno della Chiesa tra cattolicesimo conservatore e progressista.
Il viaggio del Papa a Dubai annullato
Intanto che Bergoglio ha i suoi grattacapi come Padre della Chiesa, deve risolvere anche i suoi problemi di salute. 87 anni non sono pochi e negli ultimi tempi, Francesco ha avuto diverse complicazioni. L’ultima è uno stato influenzale con tosse e infiammazione ai polmoni che hanno portato a chi lo ha in cura a stabilire che “non è il caso”. Così, Papa Francesco è stato costretto ad annullare il viaggio che lo avrebbe portato a Dubai, da venerdì a domenica, per la Cop28, che è la 28a Conferenza delle Parti per la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici.
Bergoglio si è dichiarato molto rammaricato per dovere sospendere il viaggio, ma rassegnato. Intanto, avrà qualche giorno in più per decidere in quale modo agire contro Burke senza che scatenare una “guerra”.