Nella Giornata della Felicità, essere scontrosi è vietato. Se ti senti un po’ giù di morale ecco i 5 film per ridere che riusciranno a strapparti una risata!
“Non ci resta che piangere” apre la lista dei film per ridere
Potevamo aprire con un’americanata e invece no. Il primo posto spetta a una pietra miliare del cinema italiano firmata da Massimo Troisi. “Non ci resta che piangere“, scritto e interpretato insieme a Roberto Benigni, è un viaggio nel tempo compiuto dai due protagonisti che, consapevoli di com’è andata la storia, decidono di impedire la scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo.
Ovviamente c’è spazio per battute e scene esilaranti, con la comicità moderna trasportata nel 1492. Si narra che l’idea sia nata durante un viaggio in treno tra Troisi e Benigni, che iniziarono a fantasticare su cosa accadrebbe se ci fossero finiti nel passato. Dal sogno alla realizzazione, il passo fu breve.
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La comicità di “Non ci resta che piangere” è studiata e intelligente, riflettendo la genialità di Massimo Troisi nel creare momenti comici mai volgari e banali. Se avete un cuore e un grande senso dell’umorismo, non potete che amare profondamente questo film, che continua a conquistare generazioni di spettatori con il suo irresistibile mix di risate e nostalgia.
Balle Spaziali
Mel Brooks ha siglato film memorabili, tra cui “Balle Spaziali“, datato 1987. Questo film rappresenta una parodia del cinema fantascientifico, prendendo di mira in particolare il mondo di “Star Wars”, “Alien”, “Il Pianeta delle Scimmie” e “Star Trek”. Mel Brooks smonta uno per uno ogni personaggio, dimostrando una comicità analitica e per nulla scontata.
Il film è un trionfo di umorismo e follia, un mix perfetto di gag e situazioni assurde che catturano lo spettatore dall’inizio alla fine. Anche i fan più accaniti della saga di Lucas apprezzeranno il film che non prende in giro Star Wars in modo cattivo, ma semplicemente buffo.
Come ammazzare il capo e vivere felici
Se odi il tuo capo, “Come Ammazzare il Capo e Vivere Felici” è il film da ridere creato appositamente per te. Qui, tre protagonisti un po’ sfortunati e impacciati, Nick, Dale e Kurt, mettono in atto dei piani per liberarsi dei loro rispettivi superiori.
Il cast è assolutamente spettacolare, con Jason Sudeikis, Jason Bateman e Charlie Day, che interpretano il fantastico trio cospiratore, affiancati da Jennifer Aniston, Colin Farrell e Kevin Spacey nei ruoli dei loro dispotici capi. A completare il quadro, c’è Jamie Foxx nel ruolo del serial killer assoldato per questa missione.
“Come Ammazzare il Capo e Vivere Felici” è un film con un umorismo tagliante e cinico, che aggiunge anche un po’ di azione.
40 anni vergine
Può un uomo essere vergine a 40 anni? A quanto pare sì se si parla di Andy Stitzer, un uomo con una vita tranquilla e un lavoro come commesso, circondato da buoni amici e una routine quotidiana normale. A un certo punto però questa verginità comincia a stargli stretta ed è qui che cominciano le sue disavventure. Tra ninfomani, pazze e donne normali che non capiscono alcuni suoi atteggiamenti.
La pellicola, con Steve Carell nel ruolo principale, riesce a trattare il tema delicato della verginità in modo divertente e senza mai scadere nel volgare o nel moralismo. E poi alla fine c’è un bel lieto fine!
Miseria e Nobiltà
Abbiamo iniziato con un film italiano e finiamo con lo stesso mood. Stavolta con un film in bianco e nero del grande Totò. Il film “Miseria e Nobiltà” debutta nelle sale nel lontano 1954, con una giovane e bellissima Sophia Loren.
Totò è don Felice Sciosciammocca, uno scrivano squattrinato che, insieme a Luigino, cerca di mantenere la famiglia a galla nonostante le difficoltà economiche. La svolta arriva quando si presenta loro l’opportunità di fingersi aristocratici parenti del marchesino per cui lavorano, sperando di poter finalmente cambiare la loro sorte.
Come tutti i film geniali di quegli anni, la pellicola è tutta un concatenarsi di equivoci e scene esilaranti. Tra le scene indimenticabili c’è quella del pasto di spaghetti, dove la famiglia affamata mangia come se non avesse mai mangiato in vita, mettendosi gli spaghetti nelle tasche.
“Miseria e Nobiltà” è un classico intramontabile che offre al pubblico una comicità che non esiste più e un omaggio al Principe della Risata, Totò, in una delle sue interpretazioni più memorabili.