Sono stati richiamati lo scorso marzo quasi 2 milioni di FitBit Ionic a causa delle ustioni causate dallo smartwatch.
Il problema sarebbe stato provocato da “importanti surriscaldamenti della batteria”.
Solo che, adesso, il provvedimento di Google-proprietaria di Fitbit– rischia di trasformarsi in una bella class action.
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I clienti si rivolgono al giudice
Due clienti si sarebbero rivolti al giudice, perchรจ per loro sarebbe stato “insufficiente” il richiamo di Google.
Altri prodotti Fitbit sarebbero infatti difettosi e pericolosi: si tratta di un Versa 2 e di un Versa Lite, ma il provvedimento documenta casi di ustioni causate “solo” da Fitbit Sense, Versa 3, Blaze, Inspire e Inspire 2.
Nel documento Fitbit รจ pertanto accusata di aver venduto prodotti pericolosi e che rendono concreto il rischio di incendio.
Non solo: per Google sono stati i ricorrenti a essere “colpevoli” dei malfunzionamenti dei loro dispositivi, e che il rischio incendio per quei braccialetti non รจ previsto, dato che secondo Google sono sicuri.
Ma per i ricorrenti il solo richiamo di Ionic รจ inadeguato e insufficiente. “I consumatori, acquistano i prodotti [Fitbit] per bruciare calorie, non la propria pelle”, si legge nel documento.
I ricorrenti hanno poi insistito sul rischio incendi, affermando che se ci sono altri prodotti difettosi (come sostengono) i consumatori, questo รจ un pericolo vero e reale. Perchรฉ magari qualcuno puรฒ portarlo al polso addirittura in areo, con tutta la tragedia che potrebbe conseguirne se si incendiasse durante il tragitto.
Fitibit avrebbe anche promesso denaro ai clienti che hanno dovuto restituire Fitbit Ionic, ma a quanto pare dopo mesi non hanno ancora visto un centesimo.
Alcuni consumatori si sono anche riversati su Twitter taggando la pagina di assistenza, che perรฒ fino ad oggi ha fatto orecchie da mercante.