Che Facebook non sia più quello di un tempo e che stia andando incontro a una sorta di “desertificazione” non è una novità. E ora, nel futuro dei social, potrebbe più non esserci la F bianca e blu più famosa del mondo.
Il rilancio del social con Meta sembra fare acqua da tutte le parti, e la barca, lentamente, sembra affondare nel mare in tempesta del web tra nuovi social che salgono alla ribalta.
A breve Facebook compie 20 anni di vita, “celebrati” con un bel crollo di circa il 26% per le azioni di gruppo: 230 miliardi di dollari andati in fumo.
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L’ombra di Tik Tok nel panorama di Facebook, poi, è senza dubbio la più imponente: un rivale ingombrante, forse troppo, che nemmeno l’introduzione dei Reels su Instagram (e ora anche su Facebook) è riuscita a sgominare.
Non solo: ora l’azienda deve vedersela anche con le minacce di interventi antitrust.
Poi, gli annunci video e i post sponsorizzati, altro non stanno facendo che affossare ulteriormente Zuckerberg e la sua reputazione generale. Per due motivi.
Da un lato, infatti, gli annunci e i post sponsorizzati sono poco apprezzati dal pubblico (oramai quasi infastidito dalla grossa mole di pubblicità, foto e video con sponsor) e gli utenti tendono perciò a ignorarli o bypassarli.
Dall’altro lato, il sospetto che molti utenti hanno circa il fatto che Zuckerberg stia mettendo in atto la strategia di cercare di indurre anche le piccole pagine Instagram di piccole aziende o privati a sponsorizzare i propri post, mediante una forte riduzione della loro visibilità, sta facendo imbufalire molti utenti che piuttosto che utilizzare un social basato su una sorta di “penalizzazione” di chi “non paga” preferiscono orientarsi su altri tipi di social, abbandonando quelli del Ceo più ricco del mondo.
Spieghiamoci meglio: i social si basano tutti su un algoritmo. L’algoritmo, tra una molteplicità di compiti, ha anche quello di “mostrare” il tuo post alla lista dei tuoi followers nella sezione “notizie” (e ai tuoi non-followers nella sezione “esplora”). Negli ultimi tempi, si vocifera che Zuckerberg abbia diminuito drasticamente la visibilità dei post degli utenti, forse per indurli a sponsorizzare i loro post, pagando. Non a caso, i feed di tutti gli utenti sono tempestati da pubblicità di modelle, fashion blogger, e poi anche aziende. Insomma, i profili che vanno meglio sono quelli i cui proprietari hanno pagato per dare visibilità ai loro selfies. Questo perché loro hanno pagato, e il loro post compare nei feed di larghissime fette di pubblico, mentre i post di chi non paga, vengono relegati in un angolino.
Nonostante ciò però, quando a pagare sono aziende, un semplice ritorno di qualche like in più non ne vale la pena, dato che 8 volte su 10 i loro annunci vengono pressochè ignorati o comunque l’utente medio non va oltre un “like politico”, senza poi acquistare.
Ne deriva dunque un grave danno agli inserzionisti, che hanno pagato per vendere i loro prodotti.
Insomma, è forse arrivata l’ora per Zucky di darsi una svegliata ed iniziare a lavorare su un social più trasparente?
Forse.