Sta facendo il giro di Facebook un post apparentemente innocuo, accompagnato da foto invitanti e promesse allettanti: “Regaliamo 250 bici elettriche con piccoli graffi, ancora in perfette condizioni”. Ma dietro questa offerta si nasconde una truffa ben congegnata, che punta a una sola cosa: raccogliere dati personali degli utenti con l’illusione di vincere una bicicletta elettrica e un buono spesa da 500 euro.
Il trucco dietro l’apparenza: come funziona la truffa
Il meccanismo è semplice quanto efficace. Il post invita gli utenti a compiere tre azioni: seguire la pagina, condividere il post e scrivere “grazie” nei commenti. A chiunque segua questi passaggi viene poi inviato un messaggio privato che suona come una vittoria certa: “Congratulazioni, sei stato selezionato!”.
A quel punto, scatta la seconda fase. Il messaggio invita a condividere ulteriormente il contenuto in dieci gruppi Facebook e poi cliccare su un bottone chiamato “Fatto”. Anche se non si completa davvero il passaggio, il sistema risponde sempre con lo stesso messaggio: “Hai vinto 1 e-bike e un buono da 500 euro”. Un premio generoso, ma completamente falso.
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L’obiettivo reale: i tuoi dati
Il passo successivo è la richiesta di registrazione a un link esterno. Ed è proprio qui che si svela l’inganno: il sito, spesso mal tradotto e privo di informazioni aziendali o legali, chiede nome, cognome, numero di telefono e indirizzo email. In certi casi, anche dati più sensibili come informazioni bancarie o password.
Il vero scopo della truffa è proprio questo: raccogliere quanti più dati possibili da rivendere a terzi o usare per future truffe, phishing e attacchi informatici. Non è raro che, in questi casi, vengano anche installati malware sui dispositivi, programmi malevoli in grado di spiare l’attività online o bloccare il sistema.
Una truffa già vista: lo schema è sempre lo stesso
Chi ha buona memoria digitale avrà notato una somiglianza inquietante con truffe precedenti, come quella dei pacchi Amazon invenduti o dei buoni sconto finti. Il principio è identico: si crea un contenuto che sembra reale e conveniente, si promette un regalo a chi compie pochi gesti semplici e si conduce la vittima su un sito-trappola.
Nel caso delle e-bike, il post circolava sulla pagina Facebook E-Bike, segnalata anche dal Corriere della Sera, con più di 3.000 condivisioni e centinaia di interazioni. Le immagini utilizzate mostrano file di biciclette perfettamente imballate in un magazzino, il tutto studiato per trasmettere credibilità e urgenza.

I segnali da non ignorare: come riconoscere una truffa online
Spesso, bastano pochi accorgimenti per evitare di cadere in queste trappole. Ecco i principali campanelli d’allarme da tenere sempre presenti:
- Errori grammaticali o sintattici: molte di queste truffe sono scritte in un italiano approssimativo, segno di traduzioni automatiche o mancanza di professionalità.
- Mancanza di trasparenza: un sito serio presenta sempre una sezione con informazioni legali, contatti, condizioni d’uso e privacy policy. Se tutto questo manca, bisogna diffidare.
- Richiesta di condivisione compulsiva: quando si chiede di condividere in massa un post prima ancora di ricevere un premio, è un chiaro tentativo di diffondere la truffa viralmente.
- Premi troppo generosi: una bici elettrica e un buono da 500 euro in cambio di un semplice “grazie” è un’offerta troppo bella per essere vera.
I rischi concreti: cosa può succedere se cadi nella trappola
Il pericolo principale è la perdita del controllo sui propri dati personali. Una volta inseriti in siti non sicuri, possono essere utilizzati per:
- tentativi di phishing, ovvero truffe tramite email o SMS apparentemente legittimi;
- accessi non autorizzati a conti online, specialmente se si usano sempre le stesse password;
- abbonamenti indesiderati o attivazioni di servizi a pagamento;
- ricezione di pubblicità invasiva o spam, spesso con contenuti truffaldini.
In alcuni casi, cliccando su link sospetti o scaricando allegati, si può persino installare spyware o ransomware, software in grado di danneggiare i dispositivi e rubare file o informazioni personali.
Cosa fare se si è già caduti nella truffa
Se hai già inserito i tuoi dati su uno di questi siti, è importante agire subito:
- Cambia le password di email, social e conti bancari, soprattutto se sono le stesse usate nel modulo truffaldino.
- Segnala il post e la pagina a Facebook, usando l’apposita funzione di denuncia.
- Contatta la tua banca se hai inserito dati sensibili legati ai pagamenti.
- Installa un buon antivirus e fai una scansione completa del dispositivo.
- Evita di cliccare su ulteriori link o confermare comunicazioni ricevute successivamente.
Il ruolo della prevenzione e dell’informazione
In un mondo sempre più digitale, è fondamentale educare gli utenti alla sicurezza informatica. I truffatori fanno leva sulla fretta, sull’ingenuità e sul desiderio di risparmiare. Ma con un po’ di attenzione e consapevolezza, è possibile evitare di cadere vittime di queste truffe.
È anche utile seguire fonti affidabili e rimanere aggiornati: le bufale digitali cambiano forma, ma spesso usano sempre gli stessi meccanismi. Non fidarti di offerte troppo generose, verifica sempre i siti prima di inserire i tuoi dati e chiediti: “Se fosse tutto vero, perché mai dovrebbero regalarlo proprio a me?”.