Baby Reindeer è la serie TV di cui parlano tutti: la sua particolarità è raccontare una vicenda reale accaduta all’ideatore che è anche l’attore protagonista. I fan sono impazziti per cercare la vera stalker, Martha, e l’hanno trovata. E lei ne ha parlato in TV.
Chi la stalker di Baby Reindeer?
Non si chiama Martha, ma Fiona Harvey, 58 anni, laureata in giurisprudenza, e ha lanciato gravi accuse contro Richard Gadd, definendolo “un misogino psicotico” mentre la serie su Netflix “completamente falsa“. Durante un’intervista rivelatrice con Piers Morgan, Fiona ha raccontato di aver subito abusi terribili, tra cui minacce di morte, da quando gli utenti l’hanno identificata. Motivo per cui vuole denunciare Netflix e Gadd per diffamazione.
Per chi non avesse visto Baby Reindeer, il protagonista è Donny Dunn, un barista che sogna di diventare comico, che viene perseguitato da una donna scozzese di nome Martha dopo averle offerto una tazza di tè gratuita per gentilezza. Martha infastidisce Donny con migliaia di email, messaggi, lo va a trovare tutti i giorni al bar, attacca la sua ragazza, distrugge la sua carriera, insomma, agisce da stalker psicopatica.
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Fiona ha detto di essere stata dipinta falsamente nel ruolo di Martha e ha rivelato di averlo incontrato nel pub mentre pranzava. Contrariamente agli eventi mostrati in “Baby Reindeer”, ha affermato che Gadd aveva tentato di approcciarsi a lei, ma lei lo aveva respinto dicendo: “Non mi piacciono i ragazzini senza lavoro“.
Il dramma è diventato uno degli spettacoli più seguiti di Netflix, con oltre 22 milioni di visualizzazioni dal suo lancio l’11 aprile. Fiona è stata rapidamente identificata online come la “Martha” reale, con conseguenze che lei ha descritto come “molto diffamatorie e dannose per la mia carriera“.
“Non sono stalker”
Fiona ha negato decisamente di essere una stalker, descrivendo l’accusa come “totalmente assurda“. Gli unici dettagli veri nello show sono: “il suo nome è Richard Gadd e lavora come barista all’Hawley Arms” e che si sono incontrati “due o tre volte“.
Era vero anche il nome “Baby Reindeer”, ovvero “cucciolo di renna” usato nello show affibbiato da lei e che era un riferimento scherzoso a un giocattolo della sua infanzia.
E le decine di migliaia di email e messaggi? Lei insiste che siano state un paio di mail e 18 tweet simpatici, null’altro. E quando il presentatore le fa notare che Gadd ha centinaia di audio lasciati in segreteria telefonica, lei risponde semplicemente che sono falsi ed è pronta a sottoporsi alla macchina della verità per provarlo.
La nostra impressione è che ci troviamo in un episodio di Black Mirror, dove finzione e realtà si sono uniti in un inquietante esperimento sociale.