Guidare dopo aver assunto alcuni farmaci può costarti caro: la nuova normativa mette nel mirino gli antistaminici con effetto sedativo.
Le nuove regole del Codice della strada
Con le modifiche introdotte al Codice della strada, guidare sotto l’effetto di farmaci che alterano la capacità psicofisica può comportare sanzioni molto gravi. Non si parla solo di droghe o alcolici: anche farmaci comuni come gli antistaminici possono rientrare tra le sostanze attenzionate.
Il problema principale è che non esistono linee guida chiare per medici e farmacisti, lasciando spazio a interpretazioni soggettive e rischi per chi assume cure regolari. Essere positivi a un test non significa automaticamente essere pericolosi alla guida, ma questo aspetto non è ancora normato in modo preciso.
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Gli antistaminici che mettono a rischio la patente
Chi soffre di allergie stagionali o croniche sa quanto gli antistaminici siano utili. Ma non tutti sono uguali, e alcuni possono davvero compromettere la guida.
Gli antistaminici di prima generazione (come clorfenamina, difenidramina o prometazina) hanno effetti sedativi marcati: provocano sonnolenza, rallentano i riflessi e possono ridurre l’attenzione. Guidare dopo averli assunti è paragonabile alla guida in stato di ebbrezza.
Anche gli antistaminici di seconda generazione (come loratadina, cetirizina, ebastina), seppur più moderni e meglio tollerati, non sono del tutto privi di effetti collaterali. In alcuni soggetti, possono comunque causare lievi sedazioni, soprattutto se associati ad alcolici o altri farmaci depressivi del sistema nervoso.
La posizione delle autorità sanitarie
L’Istituto Superiore di Sanità ha ribadito che non solo gli antistaminici, ma anche ansiolitici, antidepressivi, sonniferi e oppioidi possono alterare le capacità di guida. Nonostante ciò, non esistono liste ufficiali dei farmaci vietati alla guida, e la responsabilità viene spesso lasciata al giudizio del medico o del paziente stesso.
La Società Italiana di Psichiatria ha proposto di tutelare i pazienti in terapia, evitando sanzioni automatiche nei confronti di chi assume farmaci prescritti e necessari. Ma finché queste indicazioni non verranno recepite nel Codice della strada, il rischio di sanzioni resta concreto.
Cosa si rischia se si guida dopo aver preso farmaci sedativi
Le conseguenze possono essere pesanti. Se durante un controllo si risultasse positivi a un test per sostanze che alterano le funzioni psicofisiche, si rischia una multa salata, la sospensione della patente e, nei casi gravi, anche il ritiro del veicolo.
In particolare, la Polizia Locale e le Forze dell’Ordine possono contestare la guida sotto l’influenza di sostanze psicoattive anche in assenza di sintomi evidenti, basandosi sul solo esito del test.
Questo significa che anche un paziente in cura per allergie, ansia o dolore cronico potrebbe essere sanzionato, se non ha seguito con precisione le indicazioni del medico o se ha assunto farmaci a rischio senza segnalarlo.
I farmaci che non compromettono la guida
Non tutti i farmaci, però, alterano la capacità di guida. Ad esempio, il paracetamolo è stato recentemente oggetto di false segnalazioni, ma non interferisce con le funzioni cognitive o motorie.
Anche molti farmaci da banco per mal di testa, raffreddore o dolori lievi non presentano problemi. Tuttavia, è sempre importante leggere il foglietto illustrativo e confrontarsi con il medico, soprattutto in caso di cure prolungate o di farmaci combinati.
Il caso della cannabis terapeutica
Un discorso a parte riguarda la cannabis a uso medico. Anche se prescritta, contiene principi attivi che possono alterare le capacità cognitive e motorie, e quindi non è compatibile con la guida. In caso di controllo, la positività ai cannabinoidi può portare a sanzioni, anche se l’uso è regolare e monitorato da un medico.
Come comportarsi per evitare problemi
La prima regola è semplice: non sospendere mai una terapia per paura di una multa. I rischi per la salute possono essere molto più gravi. È invece fondamentale:
- parlare con il proprio medico e chiedere chiaramente se il farmaco può interferire con la guida
- chiedere alternative non sedative, se disponibili
- evitare l’assunzione prima di mettersi alla guida, se non necessario
- segnalare sempre la terapia in caso di controllo, portando con sé la prescrizione
Il tema dei farmaci e della guida è ancora poco chiaro, e la normativa attuale non protegge adeguatamente i pazienti in cura regolare. Ma finché non arriveranno indicazioni ufficiali, la prudenza è d’obbligo.
Se assumi antistaminici, ansiolitici, antidepressivi o altri farmaci che agiscono sul sistema nervoso, parla con il tuo medico e non metterti alla guida senza certezze. La salute viene prima di tutto, ma anche la patente merita attenzione.