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Non c’è nulla di più bello di una tazza di caffè con cui prendersi una pausa dal lavoro, a patto però di non rovinarsi la salute. Sembra, infatti, che il Ministero della Salute abbia ritirato diversi lotti di cialde e capsule contenenti una sostanza tossica. Cerchiamo quindi di capire cosa è successo e come agire.
I tre brand incriminati
Caffè Trombetta, Consilia e lo Zio d’America sono i marchi di cui si sta parlando negli ultimi giorni, rei di aver introdotto sul mercato cialde e capsule contenenti ocratossina, una sostanza tossica. Diverse indagini hanno evidenziato come l’ocratossina avesse superato i limiti standard di sicurezza, comportando un ritiro di tutti i lotti. Tutti e tre i brand sono prodotti dallo stesso stabilimento a Pomezia (Caffè Trombetta spa) e sono di tipo Arabica. Per chi avesse acquistato questa marca, può controllare il numero di lotto sulla confezione e riportarli nel punto vendita qualora avessero questi numeri:
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- 02AD07B Caffè Trombetta Arabica in cialde;
- 01CD07B Zio d’America in capsule confezione da 10;
- 02CD05B stessa marca ma in confezione da 50;
- 01DD04B Consilia cialde, confezione da 18;
- 01ND02B Consilia capsule, confezione da 16;
- 01ND03B come prima.
Perché l’ocratossina è così pericolosa?
L’ocratossina è una sostanza tossica prodotta da alcune tipologie di muffe, riesce ad essere talmente resistente da riuscire a oltrepassare indenne anche le lavorazioni più forti come la tostatura. Trattandosi di un fungo, riesce a moltiplicarsi e a penetrare in profondità, anche nei casi in cui viene rimosso dalla superficie e non è più visibile a occhio nudo. Una sua ingestione comporta una serie di danni all’organismo tra cui: complicazioni a livello renale e lesioni al sistema immunitario, in quest’ultimo caso il corpo non riesce a difendersi normalmente dall’attacco di micro-organismi patogeni con conseguente malattia e incapacità di proteggersi.
La sostanza ha anche proprietà cancerogene intrinseche, può quindi comportare una moltiplicazione incontrollata delle cellule con formazione di tumori. Insomma, è davvero importante che la filiera alimentare segua bene i processi di produzione, conservazione e stoccaggio, essendo l’ocratossina una sostanza che può attaccare anche alimenti di origine animale (come carne e latticini) così come vino, frutta secca e cereali.