Bozza di manovra per la pubblica amministrazione: andare in pensione a 70 anni seguendo i nuovi assunti
Con la nuova legge di bilancio arriva una possibilità che potrebbe cambiare il futuro dei dipendenti pubblici, consentendo loro di andare in pensione a 70 anni. Questa proposta, se da un lato potrebbe suscitare preoccupazioni tra coloro che sperano in un rapido ricambio generazionale tramite i concorsi, dall’altro offre anche nuove opportunità per i giovani. Infatti, i dipendenti pubblici, su base volontaria, potranno scegliere di rimanere al lavoro per dedicarsi ad attività di tutoraggio e affiancamento dei nuovi assunti.
Questa scelta, infatti, comporta una condizione economica importante: mantenere un dirigente in servizio equivale a un risparmio, poiché si rinuncerà all’assunzione di nuovo personale per lo stesso importo di spesa. Tale misura sarà comunque limitata al 10% delle facoltà assunzionali, garantendo così il mantenimento invariato dei costi del lavoro per le amministrazioni e una riduzione della spesa previdenziale.
Al momento, queste novità per gli statali (link di approfondimento) sono inserite nella bozza della manovra collegata alla nuova legge di bilancio, e sono ancora in fase di valutazione da parte dei Ministeri della Pubblica Amministrazione e dell’Economia. Sarà interessante seguire le parole di Paolo Zangrillo, Ministro della Pubblica Amministrazione, per comprendere meglio le implicazioni di questa proposta.
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Ecco cosa dice Paolo Zangrillo sulla possibilità di andare in pensione a 70 anni nel settore pubblico
Su La Stampa si leggono le parole di Paolo Zangrillo sulla riforma che porta i dipendenti pubblici a rimandare la pensione a 70 anni, secondo il ministro PA si può proporre ad un numero limitato di lavoratori perché anche con la legge di Bilancio si fa largo ai giovani.
“Proprio in virtù del fatto che stiamo assumendo un numero rilevantissimo di persone e tantissimi giovani, ragioniamo su un rinvio del pensionamento. I dipendenti del comparto sicurezza e difesa vanno in pensione a 60 anni, mentre tutti gli altri a 65 anni con almeno 42 anni di contributi o a 67 anni. Nel costruire il piano di Bilancio di medio termine settennale, da inserire nella prossima legge di Bilancio, con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti stiamo ragionando di approfondire l’opportunità di trattenimento fino a 3 anni in più“.
“Per le amministrazioni – aggiunge spiegando l’esistenza di un’opzione – anche quelle decentrate, che considerano una leva gestionale importante la possibilità di trattenere al lavoro fino a 70 anni (nel caso di pensionamento a 67) un numero di dipendenti in percentuale sul turnover. Su base volontaria“.
Il pensionamento a 70 anni non è una novità, per la legge di bilancio 2025 si giustifica con la carenza di giovani preparati nelle materie Stem
Paolo Zangrillo ha parlato della pensione a 70 anni per i dipendenti pubblici durante il Forum The European House – Ambrosetti di Cernobbio, svelando per la prima volta questa importante novità. Il ministro ha sottolineato le difficoltà di reclutamento di giovani nelle pubbliche amministrazioni e nelle aziende private, mettendo in evidenza la necessità di trovare profili specializzati nelle discipline STEM (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica). Per affrontare queste sfide, il Ministero della Pubblica Amministrazione sta lavorando per semplificare le procedure di assunzione e migliorare le retribuzioni.
Zangrillo ha inoltre evidenziato l’importanza di trattenere i professionisti in servizio, proponendo la pensione a 70 anni su base volontaria. Questo approccio è già stato adottato nel settore medico, dove i medici possono rimanere in servizio fino a 72 anni. Con la legge di bilancio 2025, la possibilità di ritardare il pensionamento sarà estesa al pubblico impiego, sempre su base volontaria, senza alcun obbligo per i lavoratori. La pensione a 70 anni rappresenta una misura strategica per bilanciare il ricambio generazionale con l’esperienza dei professionisti più anziani, affrontando così le sfide del mercato del lavoro in modo più efficace.
Altre novità in breve sulla Legge di Bilancio 2025
L’urgenza della Legge di Bilancio è trovare soluzioni alternative ai bonus e, allo stesso tempo, promuovere degli incentivi importanti su spese come ristrutturazioni, riparazioni, acquisti per la casa, la salute o il lavoro. Vediamo alcune novità. Nella prossima Legge di Bilancio, bonus, detrazioni e garanzie statali potrebbero essere ridotti per risanare i conti pubblici.
Il Ministero dell’Economia potrebbe prendersi più tempo per presentare il Piano strutturale di bilancio all’UE, considerando i dati Istat e un possibile aumento del PIL. Le detrazioni fiscali per i redditi più alti potrebbero subire ulteriori tagli, come già avvenuto in passato. Inoltre, è in discussione una revisione generale dei bonus concessi, con particolare attenzione agli incentivi per gli interventi edilizi e altre agevolazioni. Anche il sistema delle garanzie pubbliche e dei crediti d’imposta potrebbe essere rivisto.