A causa dei cambiamenti climatici, che rendono le estati sempre più calde e portano il rischio di improvvise bombe d’acqua e allagamenti, molte città turistiche affrontano i tre mesi delle vacanze estive con crescente preoccupazione, vedendo in questo periodo più rischi che opportunità di crescita economica. Dopo il lungo stop imposto dalla pandemia, c’è un grande desiderio di tornare a viaggiare, ma oggi il turismo deve fare i conti con molte incognite, soprattutto per quanto riguarda i consumi quotidiani, dai caffè al bar ai pacchetti turistici. Quali sono i dati e le notizie di oggi? Vediamoli insieme.
Dal caro caffè ai pacchetti turistici record, analizziamo cosa c’è dietro le vacanze estive 2024
Con la pandemia e la necessità di alleviare lo stress accumulato durante l’anno, molte famiglie in viaggio durante i mesi di vacanze sono disposte a spendere di più, già dalla fase di prenotazione, per garantire un’estate di qualità, soprattutto quando ci sono bambini piccoli. Questo rende le giovani famiglie più esigenti in termini di qualità dei servizi, pulizia e sicurezza. Quest’anno sono tornate a circolare notizie su bottiglie d’acqua vendute a prezzi esorbitanti, a partire da quattro euro. Un abuso che i turisti hanno spesso denunciato e che, nel tempo, ha portato a interventi della Guardia di Finanza e all’attivazione di numeri di assistenza da parte delle associazioni dei consumatori.
Spendere di più quest’anno è diventato una tendenza, alimentata da un’estate post-COVID in cui persiste la paura dei contagi, sebbene in modo più distratto. Le ultime notizie suggeriscono che il rincaro di caffè e cene al ristorante stia diventando un fattore significativo, soprattutto quando i prezzi lievitano vertiginosamente. Tuttavia, è importante riflettere sulle cause e sulle conseguenze di questi aumenti. Le cause possono essere legate alla devastazione delle coltivazioni a causa di siccità o maltempo, mentre le conseguenze vedono turisti e consumatori spingersi verso polemiche e orientarsi sempre più verso il self-service, o il pranzo al sacco. Una scelta, però, resa complicata dalle elevate temperature che ne rendono difficile la conservazione.
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Ed ecco i dati
Nel luglio 2024, i prezzi dei pacchetti vacanze nell’UE sono aumentati del 6,6% rispetto all’anno precedente, con l’Italia che ha registrato un incremento del 19,5%, superata solo dalla Francia (+22,2%). In Italia, l’aumento dei prezzi dei pacchetti vacanza nazionali è stato particolarmente significativo (+29,8%), ben oltre la media europea (+11,1%). Tuttavia, per i pacchetti internazionali, l’aumento in Italia è stato inferiore alla media UE (+3,7% contro +5,7%).
Questi rincari si aggiungono a un’estate già caratterizzata da prezzi elevati per servizi ricreativi e culturali (+8,8% in Italia contro +4,8% UE) e per i servizi di ristorazione e alloggio (+4,3% contro +5,1% UE). Inoltre, anche beni di consumo quotidiano, come il cappuccino, hanno visto aumenti significativi, con alcune città italiane che registrano prezzi superiori ai due euro.
A Bolzano, il cappuccino più costoso ha raggiunto una media di 2,17 euro, con un picco massimo di 2,50 euro. Palermo e Trieste seguono con rispettivamente 1,87 euro e 1,80 euro. Al contrario, Catanzaro è la città più economica, con un prezzo medio di 1,28 euro, seguita da Roma (1,32 euro) e Firenze (1,41 euro). Alcuni commercianti non hanno accusato soltanto i cambiamenti climatici ma l’inflazione, si sono concentrati soprattutto su questo dato.
Settimana corta e settimana lunga: da Londra ad Atene due modelli e riflessioni diverse
Con l’aumento dei prezzi, è necessario lavorare di più o migliorare la produzione per incrementare gli stipendi o ridurre i costi. In questa estate, emergono nuove discussioni sulla settimana lavorativa corta: alcuni propongono 4 giorni, altri 5 con flessibilità sui giorni di riposo. Altri puntano su lunghe ore di lavoro seguite da più giorni per le vacanze e stipendi con benefit. I datori di lavoro stanno considerando non solo la produttività, ma anche il benessere dei dipendenti, una nuova mentalità che sta prendendo piede.
In Inghilterra, il governo laburista propone di ridurre la settimana lavorativa a quattro giorni, aumentando le ore giornaliere da otto a dieci. L’obiettivo è migliorare la produttività e il benessere dei lavoratori, concedendo più tempo libero e flessibilità. Tuttavia, i conservatori temono un aumento dei costi e una riduzione della produttività.
In Grecia, il governo ha introdotto la settimana lavorativa lunga: sei giorni per un totale di 48 ore settimanali. La misura mira a contrastare la carenza di manodopera e il lavoro nero, ma ha sollevato critiche per il rischio di aumentare gli infortuni e lo sfruttamento lavorativo. In un contesto estivo di rincari, queste misure potrebbero incidere anche sui tempi dedicati alle vacanze e sul benessere generale.