Nello Petrucci è l’artista pompeiano che ha dedicato un enorme murales a Chico Forti, un’opera che svela più di quanto mostra: una storia di amicizia e forza d’animo.
On Time: il murales che “va oltre”
Non un classico volto, non una citazione scritta in maniera impeccabile su un muro di mattoni, ma qualcosa di diverso e inaspettato. Il murales di Nello Petrucci è un racconto cominciato anni prima, quando l’artista decise di piegare la propria arte al servizio di una causa sociale da lui fortemente sentita.
“Attesa” era il nome del primo murales sorto a Los Angeles, nel 2021; in italiano per dare una connotazione ben precisa a chi guardava l’opera con distrazione. Il soggetto rappresentava un uomo in divisa da carcerato mentre aspettava su una poltroncina in una sala d’attesa d’aeroporto. Ovvio il riferimento a Chico Forti, la cui “attesa” era semplicemente un biglietto per Roma il cui volo era continuamente cancellato.
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“On Time” è il continuo di quel murales e racconta una storia diversa. Questa volta non negli States, ma in Italia. Più precisamente a Castellammare di Stabia (Napoli) e in via De Gasperi, non per caso. Il grande muro è ricoperto da una carta grande 6 metri per 3, decorata con tecnica halftone e dietro di lui c’è solo il mare. Ed ecco, la non casualità «Quel muro ci separa dal mare. L’ombra dell’uomo che corre a prendere l’aereo pare voler attraversare quel muro per andare incontro ad un orizzonte infinito, dopo un’attesa che sembrava senza fine» – spiega l’artista.
Questa volta il protagonista non c’è, la sala d’attesa è vuota, c’è una partenza – finalmente – dopo una serie di interminabili voli fantasma. Chico Forti verrà trasferito in Italia e Petrucci celebra questo momento con il suo tocco artistico speciale.
Nello Petrucci e Chico Forti: un’amicizia speciale
La storia di Chico Forti è ampiamente conosciuta da tutti: da più di 20 anni in carcere negli Stati Uniti per l’omicidio di Dale Pike, vicenda per cui Forti si è sempre detto “vittima di errore giudiziario”.
Molte celebrità hanno prestato il loro volto e la loro fama per richiedere ufficialmente la revisione del processo, ma al momento non è stato mai concesso per mancanza di ulteriori prove. L’unica richiesta di Chico era essere trasferito in Italia, per poter essere più vicino alla sua famiglia, la sola luce di speranza in una vita in prigione.
Quella con Nello Petrucci è un’amicizia incredibile, nata per curiosità, ma continuata e rinsaldata nel tempo. L’artista si è talmente affezionato a Chico, da aver lasciato che la sua arte parlasse per lui. Più e più volte. Nel 2023 a Trento, città natale di Forti, scolpì la scultura in marmo con le sua fattezze e la intitolò simbolicamente “Chico sono io”, un regalo di compleanno per i 64 anni dell’uomo, ma anche un invito alla sofferenza.
E chissà se un giorno non potrà esserci un altro murales, questa volta volta senza sale d’attesa, ma solo un muro distrutto che svela la libertà: un blu che sa di mare, un cielo infinito e un uomo che ritrova se stesso.