Il tonno in scatola è pericoloso? Consigli da seguire per acquistare il migliore!

By Luana Pacia

Ormai sempre più nutrizionisti sconsigliano il consumo del tonno in scatola per una serie di motivi. Cerchiamo di capire quanto c’è di vero in questo e se esistono marche che è meglio non acquistare.

Il tonno in scatola fa male?

Come tutti gli alimenti in scatola, è bene non consumarne troppi perché ricchi di conservanti. Il tonno, in particolare, ha molto più sale rispetto al normale e una quantità di metalli pesanti nociva per la salute. Il suggerimento è consumare il tonno inscatolato saltuariamente, ad esempio una volta ogni 10 giorni, prediligendo il tonno fresco o quello al naturale per il proprio regime alimentare.

Sono alcuni soggetti, soprattutto, a dover prestare attenzione al suo consumo: parliamo delle donne in gravidanza, soggetti con disfunzioni epatiche e affette da iperuricemia. A livello nutrizionale, invece, è sorprendente il fatto che il tonno in scatola e quello fresco abbiano gli stessi valori per cui vale comunque la pena mangiare quello in scatola, a patto che non diventi troppo frequente. Un altro elemento che fa la differenza è la marca del tonno.

Iscriviti gratuitamente sul canale Telegram, cliccando qui

oppure su Whatsapp, cliccando qui per non perdere tutte le novità

Quale tonno non acquistare?

Prima di scegliere un marchio è bene controllare il tipo di tonno utilizzato, e sì perché non ne esiste uno solo, ma trattasi di una vera e propria famiglia che annovera, tra gli altri, il tonno pinna gialla, l’alletterato, il tonnetto striato, ecc. Ognuno di essi ha un proprio colorito, una consistenza e un sapore completamente diversi per cui è importante capire qualche sia la variante che più si accoda ai propri gusti.

Anche l’olio di conservazione è importante perché è quasi impossibile capirne la qualità e se sia stata miscelata con altre sostanze chimiche. Proprio questo è il motivo per cui è preferibile acquistare quello al naturale e in barattolo di vetro. Inoltre, un altro consiglio da seguire è optare per i tranci interi e non quelli sminuzzati.

La carne del tonno utilizzata è quella che proviene dal muscolo, una parte liscia e compatta, molto più rispetto al tonno sminuzzato e compresso in una piccola scatoletta. A peccarne è il sapore, perciò è bene non rinunciare a quella consistenza così piena sotto i denti.

Seguire le classifiche annuali dei tonni migliori è ottimale in quanto vengono presi in considerazione molti parametri tra cui l’area in cui viene pescato il pesce, i metodi di lavorazione e la percentuali di metalli presenti all’interno. Insomma, mangiare il tonno NON fa male se si sa come farlo!

Da leggere: 4 idee per cene leggere per restare in linea

Lascia un commento