Uno studio multinazionale pubblicato su Computers in Human Behvior ha rivelato come i genitori che usano dispositivi elettronici avrebbero maggiori probabilità di assumere comportamenti negativi.
Lo studio in questione è stato condotto dall’università di Waterloo, e aveva l’obiettivo di sondare la correlazione tra i rapporti genitori-figli e l’uso di strumenti digitali, a partire dal momento in cui è iniziata la pandemia.
L’analisi su 549 genitori
I genitori trascorrono circa 3-4 ore ogni giorno con varie tecnologie digitali.
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Jasmine Zhang, l’autrice principale dell’indagine, ha affermato che “tutti i membri della famiglia risultano importanti quando cerchiamo di capire i nuclei familiari in una società satura di tecnologia”.
La Zhang ha poi anche sottolineato, come questo comportamento da parte dei genitori, tenda a rafforzare anche nei piccoli l’abitudine a usare tali dispositivi.
Gli smartphone ci fanno diventare peggiori: è ufficiale?
A coloro che hanno partecipato al sondaggio è stato consegnato un questionario, e i genitori hanno risposto a informazioni circa l’utilizzo dei loro dispositivi digitali.
Inoltre, è stato dato loro un vade mecum su come usare smartphone e pc, senza tralasciare le loro pratiche genitoriali.
Dopodiché, con una attenta analisi comportamentale, è stato rilevato che i genitori con livelli di angoscia maggiore erano quelli che impiegavano il loro tempo in altre attività, tra cui l’uso di tecnologie.
Ma, come effetto opposto, questa eccessiva applicazione sugli strumenti digitali portava i genitori a essere più nervosi coi piccoli e sfociare in reazioni esagerate, come urlare.
Tuttavia, non in tutti i casi. Nei genitori che usavano il cellulare per mantenere le connessioni sociali, grazie ai canali digitali, si era invece registrato un livello più basso di ansia e depressione unito a un livello di pratiche genitoriali positive.