Sono testimonianze scioccanti quelle delle pornoattrici che hanno deciso di parlare contro Rocco Siffredi, uno dei più famosi attori adult al mondo. Ma lui si difende.
Rocco Siffredi le obbligava a fare tutto
Le Iene hanno trasmesso un servizio nella serata del 15 aprile che ha attratto moltissime critiche dal pubblico: Rocco Siffredi, il pornoattore più conosciuto al mondo, ha obbligato giovani ragazze sul set a compiere atti non consenzienti.
Le testimonianze sono state molto forti, le ragazze hanno raccontato diversi abusi. Ad esempio, un’attrice ha raccontato di essere stata costretta a praticare manovre anali con dita e lingua a Rocco, nonostante lei abbia detto non volesse. Un’altra è stata sputata sul viso, poco prima si era detta non disposta a subire questa pratica (gli inglesi la chiamano “spitting”), ma Siffredi lo ha fatto davanti alle telecamere, insultandola. C’è chi ha dovuto subire sesso anale, anche se non aveva firmato il consenso per questa tipologia di riprese.
Prima di continuare, ti ricordo che è disponibile, per ricevere le notifiche delle n ultime notizie, il canale Telegram, cliccando qui oppure il canale Whatsapp, cliccando qui. Unisciti anche tu per non perdere le ultime novità. IL TUO NUMERO DI TELEFONO NON LO VEDRÀ NESSUNO!
Addirittura una ragazza è stata presa alla sprovvista in un bagno, lontana dalle telecamere e costretta a subire un rapporto sessuale. Le sue parole sono raggelanti, ha detto di non essere riuscita a gridare o a parlare e di essersi dissociata dalla realtà per quei 10 minuti. Abusi a tutti gli effetti, impossibile giustificarli solo perché su un set porno. I professionisti del settore conoscono molto bene le regole, ogni singola scena deve avere il consenso di tutti, altrimenti è stupro.
Le ragazze raccontano di vergognarsi, perché quello stupro è stato ripreso dalle telecamere e venduto. La prassi è firmare un contratto in cui venga previso le pratiche possibili, più un video in cui le stesse attrici esprimono un consenso orale. Il problema è che alle volte questi video non venivano girati, oppure erano precedenti alle scene. Per cui durante la ripresa, Rocco decideva di attuare le pratiche non consentite. Ed ecco l’inghippo.
Come si difende lui?
Non è la prima volta che Rocco Siffredi è al centro di diverse accuse. Un anno fa una giornalista lo denunciò per molestie tramite chat WhatsApp. Tutto finì con un nulla di fatto, entrambe le parti vennero a lungo intervistate sui giornali e Rocco chiese scusa per gli insulti e il linguaggio usato.
Queste nuove testimonianze, però, gettano una grossa ombra sul suo lavoro visto che – oltre che attore – è anche un produttore di film per adulti di fama mondiale. Lui si è difeso dicendo: “È un complotto internazionale contro di me. La mia sessualità è forte e violenta, ma è sempre stata consensuale. Non sono un perverso stupratore“. Alle Iene ha anche detto di essere un soggetto molto invidiato a causa del suo successo, per cui è facile da distruggere con false accuse. Ma a questo punto saranno le indagini a parlare.