“Le nostre figlie sono state umiliate, picchiate, derise, denigrate. Ci chiediamo soltanto: verranno davvero puniti i responsabili?”.
Ora la polizia ha identificato i membri delle bande di ragazzini, che a febbraio hanno messo a segno pestaggi e reati come veri criminali: 21 minorenni sono stati denunciati.
L’aiuto dei minorenni e dei genitori delle vittime dei pestaggi è stato fondamentale in tutto ciò.
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“Le nostre figlie 13enni mal menate”
A parlare sono anche i genitori di una ragazzina di appena 13 anni malmenata diverse volte “Nostra figlia è rimasta coinvolta in due episodi – spiegano i genitori di una adolescente – il primo dei quali la nota maxi rissa in stazione. Senza alcun motivo il gruppo dei Daisan aveva iniziato ad insultare la migliore amica di nostra figlia e aveva cercato di picchiarla. Non c’erano stati screzi o diverbi: l’avevano presa di mira e nostra figlia aveva cercato di difenderla.Nonostante le minacce nostra figlia è riuscita a fuggire ma il giorno dopo – raccontano – quando è uscita con la sorella e il cane per fare una passeggiata in centro, le appartenenti ai Daisan l’hanno riconosciuta. All’improvviso hanno iniziato a rincorrerle per le strade del centro, minacciando di picchiarle e le mie figlie si sono salvate solo perchè si sono rifugiate nell’enoteca di via Vittorio Emanuele e ci hanno chiamato. Quando siamo arrivati c’erano 40 ragazzini che gridavano: ‘uscite, poi vedete che cosa vi facciamo’. Non è possibile che mia figlia non possa passeggiare in centro senza rischiare di essere ‘pestata’ da ragazzini violenti, che non hanno niente da fare. Dopo quell’episodio si appostavano sotto casa nostra, come per dire: ’Vi teniamo d’occhio’. Fortunatamente la polizia è intervenuta”.
“Mia figlia insultata per i corridoi”
“Mia figlia veniva insultata già nei corridoio della scuola dai componenti della gang – spiega un’altra mamma – e parliamo delle scuole medie. La polizia è stata brava: ha avuto la pazienza e la costanza di ascoltare tutti e di chiudere le indagini ma il vero problema in Italia sono le leggi. Sanno di essere minorenni e sanno che, tanto, a loro non capiterà nulla. Questa gang è stata creata da filippini – continua la donna – poi sono entrati nordafricani e insieme sono diventati padroni del centro. Mia figlia così come uno dei suoi migliori amici sono stati accerchiati e picchiati“