Ultima Generazione imbratta Albero di Natale di Gucci a Milano. Il video diventa virale

By Iole Di Cristofalo

Fondo di riparazione

L’Albero di Natale di Gucci è l’ultima cosa di cui ha bisogno Milano, parole di Ultima Generazione

Un gruppo di persone di Ultima Generazione ha gettato della tinta arancione sull’Albero di Natale di Gucci. Allestito nella Galleria Vittorio Emanuele, è uno dei tanti alberi natalizi griffati visitabili nella città milanese.

Un albero che della tradizione natalizia non ha proprio nulla se non la forma a cono. Infatti, al posto di rami di abete troviamo 60 gift box l’una sopra all’altra fino a creare la forma dell’albero e poi tante lucine led bianche.

L’Albero di Gucci, presenta adesso macchie arancioni. Due le persone di Ultima Generazione ad imbrattare l’albero con della vernice. Una delle quali urla ai passanti presenti “Questo è un grido di allarme” e intende accusare lo sfarzo, le luci utilizzate e un simbolo del consumismo appoggiato anche dal comune di Milano, che ha presentato l’Albero acceso nella Galleria Vittorio Emanuele con tanto di sindaco e altre presenze importanti.

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Ultima Generazione chiede un fondo di riparazione: che cos’è?

Nel blitz contro l’Albero di Natale di Gucci, Ultima Generazione unisce due motivazioni. Innanzitutto, denuncia spreso e ostentazione del lusso, poi chiede l’istituzione di un fondo di riparazione. Ecco il messaggio su Instagram collegato all’atto di protesta sociale nella Galleria milanese.

In un’Italia che ha subito 378 eventi climatici estremi, per 11 miliardi di danni; in una Milano che ha subito un’alluvione e che ha vissuto l’ennesima esondazione del Seveso, l’ostentazione e l’elevazione del lusso a simbolo di una città in cui gli studenti non possono pagarsi gli affitti é un insulto. Qui in Italia i super ricchi (lo 0.1% della popolazione) guadagna quanto 30 milioni di persone messe assieme. Sono 11 milioni le persone che vivono in povertà, mentre 70 persone vivono con un capitale di 250 miliardi. Il mondo che ci vendono come raggiungibile, non lo è. Il sistema in cui viviamo non è sostenibile, né economicamente né ecologicamente.

Il fondo di riparazione è un fondo permanente e preventivo chiesto al Governo italiano, dal valore di 20 miliardi di euro per riparare i danni delle catastrofi climatiche. Nel sito web dell’associazione c’è una pagina ufficiale dedicata al fondo di riparazione, si può sostenere, donare e partecipare all’iniziativa. Ultima Generazione per questo fondo di riparazione è diventata famosa per altri atti importanti, ad esempio il blocco stradale utilizzando i corpi come scudo per impedire alle automobili il loro tragitto.

Slogan e frasi importanti, ad esempio “oltre il 90% dei comuni italiani è a rischio frane o alluvioni, la tua casa è al sicuro?”. Le azioni di Ultima Generazione da una parte suscitano anche sostegno intellettuale e popolare, dall’altra spaventa molti cittadini e a Milano, non è stato apprezzato da tutti l’imbrattamento di un albero griffato non povero di polemiche.

Imbrattati altri alberi di Natale a Berlino, ecco il racconto

Gli attivisti di Ultima Generazione, a metà dicembre. hanno imbrattato anche diversi alberi di Natale in Germania, iniziando da Berlino.

Anche qui sono state utilizzate vernici arancioni di cui non si hanno dati sulla tossicità per l’ambiente, elemento che hanno fatto notare molti utenti. Gli alberi più colpiti sono quelli centrali delle città, delle piazze, di edifici importanti.

L’Albero segno di una festività diventa simbolo di consumo e spreco e il messaggio è sempre lo stesso, adesso è il rischio di catastrofe climatica l’urgenza, all’albero possiamo rinunciare oppure possiamo costruirlo meno sfarzoso e ricco di consumismo inutile. Il Blitz contro l’Albero di Berlino è stato parallelo a quello in altre città tedesche, ad esempio Oldenburg, Kiel, Lipsia, Rostock, Norimberga e Monaco. Immagini visibili anche sul profilo Instagram dell’associazione, questo il messaggio riportato.

In mezzo a luci lampeggianti, gioielli scintillanti e atmosfera festosa, è facile dimenticare che stiamo correndo a tutto gas verso il disastro e che i nostri governi non riescono a tirare il freno di emergenza a Dubai.

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