TheBorderline chiude il canale su YouTube
Ve l‘abbiamo raccontata giovedì questa ennesima tragedia della strada che poteva essere evitata. La velocità moderata, ad esempio, avrebbe mitigato gli effetti dell’impatto. Purtroppo non è andata così e Manuel non c’è più. Tra qualche giorno si terranno i suoi funerali. Alla tragedia, molto mediatica per i contorni (a tratti morbosi) decisamente borderline che l’hanno caratterizzata, sono seguite reazioni di ogni tipo. Chi abitava vicino al luogo dell’incidente si è recato a deporre un fiore, un peluche o una girandola per salutare quel piccolo angelo volato in cielo prima d’ora. Chi si trovava lontano si è scatenato sui social.
Nel frattempo, TV e Radio hanno dedicato numerosi dibattiti al ruolo dei social, alla regolamentazione dei canali YouTube, alle droghe, all’utilizzo delle Auto potenti da parte di neopatentati, alle utilità delle challenge, alla monetizzazione dei social… chi più ne ha, più ne metta. La conseguenza è naturale; sorprende solo che non sia accaduto prima: TheBorderline ha chiuso il proprio canale YouTube.
Il canale TheBorderline dopo l’incidente a Casal Palocco
Il gruppo di YouTuber si è convinto che la scelta migliore fosse quella di chiudere il loro canale dopo che le polemiche si sono scatenate sul web. Chi parlava dei video cancellati; chi insultava ed inveiva contro i ragazzi; chi criticava che, nonostante l’accaduto, il canale era rimasto visibile, continuando a generare fatturato. L’unico segnale positivo era stata la riduzione degli iscritti, passati da 601 mila a 599 mila.
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Ora non c’è più motivo di polemizzare, scrivere, insultare, deridere: è tutto sparito, resta solo il seguente messaggio: “I TheBorderline esprimono alla famiglia il massimo, sincero e più profondo dolore. Quanto accaduto ha lasciato tutti segnati con una profonda ferita, nulla potrà mai più essere come prima. L’idea di TheBorderline era quella di offrire ai giovani un intrattenimento con uno spirito sano La tragedia accaduta è talmente profonda che rende per noi moralmente impossibile proseguire questo percorso. Pertanto, il gruppo TheBorderline interrompe ogni attività con quest’ultimo messaggio. Il nostro pensiero è solo per Manuel“.
Per approfondire:
Suv contro Smart, muore bambino di 5 anni. Nel Suv 5 youtuber che giravano video per i social
La prima a chiudere i suoi profili social, la fidanzata di Di Pietro
A precedere la chiusura del canale YouTube è stata Giulia Giannandrea, fidanzata di Di Pietro, dopo avere chiarito che lei non c’entrava nulla con l’incidente perché non era a bordo della macchina, e dopo avere denunciato le ingiuste minacce e insulti ricevuti in rete.
I legali di Di Pietro: è stata la mamma del bimbo a non dare la precedenza
Gli avvocati di Matteo Di Pietro (21 anni a dicembre) negano che il YouTuber stesse superando un’altra auto quando il Suv si è scontrato con la Smart. Stante la difesa dell’indagato, sarebbe stata la Smart a tagliare la strada alla Lamborghini, senza dare la precedenza. Fatto che sarebbe giustificato dai danni riportati dalla vettura di città sulla fiancata destra.
Ora gli investigatori stanno controllando le telecamere di videosorveglianza situate nei quattro punti di ripresa che interessano il luogo dell’incidente, onde verificare l’eventuale ruolo dell’ulteriore macchina ripresa (una Mercedes nera).
La mamma di Manuel torna a casa
Intanto, Elena Uccello, 29 anni, mamma di Manuel, è rientrata a casa, dove finalmente si è potuta ricongiungere con la sua piccola di 4 anni che non sa ancora nulla sulla sorte del fratellino. La donna sarà ascoltata dagli inquirenti entro breve; dovrà ricostruire gli attimi che ricorda del dramma che ha vissuto. La sua testimonianza sarà fondamentale per gli esiti dell’inchiesta.
Le perquisizioni in casa di Matteo di Pietro e nella sede dell’azienda
La casa di Matteo di Pietro, l’unico indagato per il momento, è stata perquisita, alla ricerca di video, computer, cellulari e chissà se droga, tenuto conto del fatto che il ragazzo è risultato positivo al test sulle sostanze stupefacenti. Inoltre, è stata perquisita la sede dell’azienda che gestiva i guadagni dei YouTuber, una società di capitali che ha dichiarato nell’ultimo bilancio un fatturato di 190 mila euro. Ora gli investigatori dovranno analizzare il materiale sequestrato.
La proposta di Alessandro Gassman: “non monetizzare”
I social si sono infiammati nel frattempo. Ognuno dice la propria. Ha colpito gli utenti senz’altro il tweet di Alessandro Gassmann, che ha proposto “una legge che vieti di guadagnare da YouTube (…) Se YouTuber sotto i 22 anni, punibili anche i genitori” Avendo ricevuto valanghe di commenti contrari alla sua proposta, Gassmann ha ritrattato, insistendo tuttavia sulla regolamentazione dei social.
Infatti, la celebre blogger Selvaggia Lucarelli, aveva riscontrato la proposta di Alessandro esprimendo grandi perplessità su tutti i punti accennati dall’attore, definendo il suo intervento “una Boomerata a livelli altissimi“.
Selvaggia Lucarelli