Svizzera: referendum sulle emissioni. Il 60% della popolazione favorevole alla legge sul clima
Il 2024 è un anno importante per due elezioni fondamentali per il nostro futuro: da un lato si terranno le elezioni europee; dall’altro sarà anche il turno delle presidenziali negli Stati Uniti. In molti si domandano quale partito farà più presa sugli argomenti legati al cambiamento climatico e alla scienza, che studia come combatterlo tecnicamente. Nel momento storico in cui ci troviamo i due argomenti (clima e scienza) sono diventati centrali nel dibattito politico. E di essi vi parliamo spesso a ultimedalweb.
Per approfondire:
Genetica Green al via, ok dall’UE; tra 4-5 anni nuovo DNA in pomodori e zucchine
Iscriviti gratuitamente sul canale Telegram, cliccando qui
oppure su Whatsapp, cliccando qui per non perdere tutte le novità
Cambiamento climatico, 5 scienziate che cambieranno il Pianeta
La risposta della Svizzera alla Legge
Alla fine del mese di giugno una risposta alla Legge sul clima è arrivata dalla Svizzera. Un Paese importante e una decisione importante che determinerà alcuni scenari futuri. Il Referendum sulla legge clima votata a settembre 2022, ha premiato i sostenitori della misura, pari al 59,1% dei votanti.
Quasi tutti i principali partiti svizzeri hanno sostenuto il disegno di legge, ad eccezione della destra dello Schweizerische Volkspartei SVP/UDC, che si è caratterizzata per una campagna giocata sulla paura dei costi della transizione energetica e sulla piccola quota di contributo delle emissioni del Paese sul totale globale (la solita obiezione: “e la Cina? E l’India?”).
La maggior parte dei Cantoni favorevoli
Il “sì” ha trionfato nella maggior parte dei Cantoni, primo fra tutti Ginevra, con il 74,5% dei voti favorevoli, seguito da Basilea Città (73,3%). Il testo è stato bocciato in sette Cantoni: Uri, Svitto, Glarona, Obvaldo, Nidvaldo, Turgovia, Appenzello interno. Svitto è il Cantone che ha rigettato con più fermezza il disegno di legge, con il 57,5% dei voti contrari.
La partecipazione ha sfiorato il 42% delle persone aventi diritto di voto.
Le preoccupazioni degli svizzeri per il clima
E il clima è considerato dagli elvetici una priorità. Lo stato dei ghiacciai nel loro territorio angoscia gli svizzeri. Del resto, dal 1931 al 2016 il volume dei ghiacciai si è ridotto del 50%. Un rischio non solo ambientale, ma anche economico per un paese dove il turismo invernale è una fonte di reddito importante.
Per non parlare del ruolo che giocherebbe la transizione verso le energie rinnovabili, in un paese che ancora oggi importa tre quarti della sua energia all’estero. La legge clima prevede un fondo di oltre 2 miliardi di euro per sostenere la transizione energetica e procedere con la riconversione delle aziende e delle attività.
Le previsioni della nuova legge sul clima
In genere la nuova Legge prevede il taglio dell’uso dei combustibili fossili e la neutralità climatica al 2050.
Nello specifico, la nuova Legge federale fissa gli obiettivi della Confederazione svizzera in materia di protezione del clima, di innovazione e di rafforzamento della sicurezza energetica e rende vincolante il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050. Per fare ciò, il consumo di vettori energetici fossili come petrolio e gas sarà ridotto progressivamente, per esempio erogando incentivi finanziari (fino a 200 milioni di franchi all’anno) per sostituire i riscaldamenti inquinanti con impianti rispettosi del clima o per migliorare l’isolamento degli edifici.
Anche le imprese che investiranno in tecnologie innovative per la diminuzione delle emissioni saranno sostenute finanziariamente. Per i settori che non possono evitare di emettere gas serra (agricoltura, inceneritori), si useranno tecnologie di prelievo e stoccaggio di CO2.
Un altro obiettivo importante previsto dalla legge è l’accelerazione della transizione verso le energie rinnovabili, facendo maggiormente ricorso alla forza idrica e all’energia solare. Questo permetterà alla Svizzera di ridurre la sua dipendenza dalle fonti energetiche fossili importate dall’estero e di rafforzare l’approvvigionamento energetico nazionale.
Sono d’accordo, bisogna contribuire tutti a salvare il nostro pianeta
Grazie per il tuo commento