Sindaco suicida, erano state pubblicate sue foto trans su un giornale
Parliamo spesso da ultimedalweb di inclusività. E questo dovrebbe includere anche la tolleranza. La notizia che vi raccontiamo in questo post dimostra che l’essere “diversi” non è sempre tollerato, nemmeno nei Paesi occidentali che predicano eguaglianza e incitano all’accoglienza, sulla base “tutti siamo uguali”. Sarà vero? A quanto pare, non sempre è così. Esistono ancora dei pregiudizi su quello che non è “comune”.
Vi raccontiamo infatti di un predicatore e politico dello Stato USA dell’Alabama che si è suicidato nel tardo pomeriggio di venerdì 3 di novembre, due giorni dopo essere andato a finire sulle pagine di un giornale per avere una vita segreta che condivideva online come “ragazza transgender formosa“. FL. “Bubba” Copeland era il sindaco della piccola cittadina Smiths Station, con una popolazione di appena 6.756 abitanti. Era anche pastore della First Baptist Church nella vicina Phenix City (38.400 abitanti).
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La dinamica dei fatti
FL. “Bubba” Copeland si è sparato intorno alle 17:00 di venerdì di fronte agli sceriffi che lo inseguivano. Il suo suicidio è avvenuto dopo che alla polizia è stato chiesto di fare un controllo sociale sull’uomo e gli sceriffi hanno iniziato a pedinare la sua macchina. L’ufficio dello sceriffo ha dichiarato che l’uomo: “È uscito dal veicolo, ha tirato fuori una pistola e si è tolto la vita“
Il suicidio in seguito alla pubblicazione di alcune foto su 1819 News
Il suicidio di Copeland ha seguito un articolo su 1819 News, un sito di notizie un tempo di proprietà del think tank conservatore, l‘Alabama Policy Institute, che descriveva la vita segreta online di Copeland come donna transgender con lo pseudonimo di Brittini Blaire Summerlin. “Brittini” si era descritta come una “ragazza formosa transgender in transizione, che ama sorridere, vestiti e scarpe!” Il sindaco si definiva una “donna transgender robusta” e incoraggiava altre donne trans a sottoporsi a una terapia ormonale sostitutiva.
Uno dei suoi profili sui social media mostrava Copeland mentre indossava diversi abiti da donna, comprese foto di se stesso in camera da letto in biancheria intima da donna. 1819 News riportava anche che Copeland indossava alcuni abiti di sua moglie. Di fatto, il Pastore era sposato e aveva tre figli. Inoltre, secondo 1819 News, Copeland avrebbe anche pubblicato narrativa ed erotismo transgender che apparentemente aveva scritto.
“Questa parte di me appartiene soltanto al mio privato”
Copeland aveva dichiarato a 1819 News (che ha pubblicato l’articolo in occasione del suo 62esimo compleanno), che il suo alter ego online era un innocuo “hobby” che non andava oltre la sua abitazione. “Solo mia moglie lo sa“, aveva dichiarato Copeland.
Il pastore disse al giornalista Craig Monger del 1819: “È un hobby che faccio per alleviare lo stress. Ho molto stress e non sto effettuando una transizione medica. È solo un po’ il personaggio che interpreto. … Non esco a cercare sollecitazioni o qualcosa del genere. Ciò che faccio nella vita privata non ha nulla a che fare con ciò che faccio nella mia vita pubblica (…) Ha qualche effetto sul fatto che io sia sindaco, il fatto che a volte mi metto un vestito o a volte mi trucco? Questo ha qualcosa a che fare con il fatto che io sia sindaco o pastore?”
La reazione del politico-pastore dopo la pubblicazione delle foto
Sembrava aver preso bene l’articolo pubblicato mercoledì. Quella notte Bubba ha pronunciato il suo consueto sermone presso la Prima Chiesa Battista di Phenix City e affrontò brevemente lo scandalo. “Sono stato oggetto di un attacco su Internet“, disse Copeland. “Un articolo che è stato scritto sulla mia capacità di sindaco [e] sulla mia capacità di pastore. L’articolo non spiega chi o cosa sono”. Il Pastore minimizzò il materiale online, definendolo un “tentativo di fare humor”.
Ancora le sue dichiarazioni: “Sì, ho scattato foto con mia moglie nella privacy della nostra casa in un tentativo di umorismo perché so di non essere né un bell’uomo né una bella donna (…) Mi scuso per qualsiasi imbarazzo causato dalla mia vita privata e personale che è stato reso pubblico.”