La risposta della Corea del Nord alle manovre Usa – Corea del Sud
Le esercitazioni militari che conducono congiuntamente Stati Uniti e Corea del Sud hanno indispettito il loro nemico, la Corea del Nord, che teme un’invasione. Come riposta, lo stato settentrionale ha lanciato nelle ultime ore due missili balistici nel mar del Giappone. I missili sono stati lanciati dalla provincia di Sud Hwanghae e hanno volato per circa 620 km. Domenica sera, Pyongyang aveva promesso di “dare una risposta senza precedenti” a quelle che considera “provocazioni di guerra” dei suoi nemici. L’ultima volta che i due alleati (USA, Sud Corea) hanno svolto questo tipo di manovra era il novembre del 2022. In quell’occasione la Corea del Nord lanciò 30 missili in tre giorni come “deterrente bellico”.
Le esercitazioni primaverili denominate “Freedom Shield”
Gli alleati hanno iniziato il programma di esercitazioni belliche nel Pacifico due giorni fa. Si tratta di undici giorni di prove che si terranno per contrastare le minacce del Nord Corea. Le manovre del progetto “Freedom Shield” si basano su simulazioni al computer che prevedono ipotetici scenari in cui la Corea del Nord attacca il Sud Corea. Per la prima volta, non vi sarà alcuna pausa durante il finesettimana, diventando le più lunghe esercitazioni mai condotte dagli alleati. L’ultima esercitazione congiunta (non di tale portata) risale al 20 febbraio del 2023. In quell’occasione nche il Nord Corea lanciò due missili nel Mar del Giappone. Senza conseguenze.
La reazione del Giappone
Il Primo Ministro giapponese Fumio Kishida ha dichiarato che il Giappone sta raccogliendo informazioni sui missili e ha confermato che il lancio non ha procurato danni all’interno del Paese. Non vi è stata nemmeno alcuna conferma ufficiale che il lancio sia passato sul territorio del Giappone o le sue zone economiche speciali. Tuttavia, il governo nipponico prevede la possibilità che la Corea del Nord intensifichi le azioni “provocatorie”. In quel caso, secondo fonti governative, il Giappone continuerà a cooperare con gli alleati americani e con il Sud Corea.
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