Sergio Mattarella spiega il ruolo del capo dello stato e l’importanza della libertà di stampa in un giorno carico di notizie tra politica e cronaca
Negli ultimi giorni, si sono accesi i riflettori sui rapporti tesi tra il Colle e il governo. Dai vertici del potere fino agli eventi di Pisa e Firenze, emergono poche ma cruciali questioni che evidenziano delle crepe nel sistema.
In questo contesto, Sergio Mattarella esprime con fermezza il suo desiderio di non essere manipolato o influenzato, dichiarando: “Basta tirarmi per la giacchetta”. Questa richiesta arriva in un momento delicato, mentre le indagini sul caso di presunto dossieraggio a Roma, successivamente trasferito alla procura di Perugia, sono ancora in corso. La voce del Presidente, che si rivolge anche ai rappresentanti dei media, risuona durante un’udienza della Casagit, l’ente di assistenza integrativa per i giornalisti italiani.
Sergio Mattarella, alcune frasi decisive
Il presente e il passato: i giornali si sono concentrati sull’affermazione del Presidente Mattarella riguardo alla situazione precedente alla Repubblica. Egli ha dichiarato: “Qualche volta ho come l’impressione che qualcuno pensi ancora allo Statuto Albertino… fortunatamente, non è più così. Il Presidente della Repubblica non è un sovrano e non ha il potere legislativo”.
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In che direzione è andata la politica negli ultimi anni? Quali errori hanno commesso i leader politici? “Spesso il Presidente della Repubblica viene invocato per motivi diversi. Alcuni chiedono con forza: ‘Il Presidente della Repubblica non deve firmare questa legge perché è gravemente sbagliata’, mentre altri affermano: ‘Il Presidente della Repubblica ha firmato questa legge, quindi l’ha approvata’”.
“Il Presidente della Repubblica non firma le leggi, ma promulga, un atto fondamentale per la pubblicazione e l’entrata in vigore delle leggi. Questo atto attesta che entrambe le Camere hanno approvato la legge nel medesimo testo e che non presenta evidenti incostituzionalità”.
L’equilibrio dei poteri deve essere la guida per tutti, non solo per il Quirinale. Mattarella è chiaro nel suo monito: “Sarebbe grave se uno dei poteri istituzionali pretendesse di assumere compiti assegnati dalla Costituzione ad altri poteri dello Stato”. “La Costituzione assegna un compito, che nessun altro può sottrarre per farlo proprio”. Il suo ruolo primario è “far rispettare la costituzione”. Queste sono le frasi di oggi di Sergio Mattarella, in una giornata molto carica, raccontiamola.
Giorgia Meloni incontra i sindacati delle forze di polizia: Daspo per manifestanti violenti e dichiarazioni della premier
Giorgia Meloni ha tenuto un incontro con i sindacati delle forze di polizia, durante il quale è emersa una proposta interessante proveniente dagli agenti: l’introduzione del daspo per i manifestanti violenti. Tuttavia, questa non è stata l’unica informazione importante. Le forze dell’ordine hanno ricevuto notizie positive riguardanti aumenti di stipendi e nuove assunzioni.
L’incontro di oggi ha avuto lo scopo di chiarire quanto accaduto in Toscana recentemente e di discutere eventuali nuovi iter legislativi. Tra le dichiarazioni più significative, spicca il ragionamento di Meloni sul clima politico attuale, anche in relazione al suo ruolo di presidenza del G7. Ha espresso preoccupazione per un clima ostile, attribuendone parte alla necessità di attaccare la sua figura e il suo governo.
Inoltre, ha rivolto direttamente alla polizia un messaggio importante: “Desidero sottolineare che nel 97% delle manifestazioni tenutesi in questi mesi non si sono verificate criticità. Solo nel restante 3% dei casi si sono riscontrate situazioni problematiche, il che dimostra la vostra eccellente gestione dell’ordine pubblico e la vostra capacità di proteggere i siti sensibili”.
Dossieraggio: viene riconosciuto un sistema di relazioni e non la colpa di un singolo. Dichiarazioni di Melillo in commissione Antimafia
Nel caso del dossieraggio, è intervenuto Giovanni Melillo in commissione Antimafia, il cui intervento ha portato alla luce che le azioni del finanziere Striano non sono da considerarsi individuali, bensì fa parte di un sistema di relazioni da comprendere appieno. Melillo ha sottolineato la gravità dei fatti e ha chiarito il contenuto delle informazioni “spiato”. Ha evidenziato che nella banca dati, lontana dall’essere un mostro nero, si trovano un numero limitato di segnalazioni di operazioni sospette provenienti dal sistema finanziario e trasmesse dall’unità di informazione finanziaria.
Melillo si è mostrato critico nei confronti dell’attenzione mediatica recentemente riaccesa, affermando: “Ho richiesto di essere ascoltato per far emergere i fatti e i problemi e per evitare il pericolo di disinformazione, speculazione e interpretazioni strumentali di questioni che riguardano funzioni statali delicate”.
Domani mattina alle 10, sarà la volta del procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, ad intervenire. Successivamente, entrambi saranno ricevuti al Copasir. L’inchiesta di Perugia riguarda la ricerca e divulgazione di informazioni sensibili su decine di personaggi pubblici, osservati indebitamente dal tenente della Guardia di Finanza, Pasquale Striano, durante il suo servizio presso la procura nazionale antimafia.