Sciopero dei medici in Corea del Sud da più di una settimana. Venerdì il governo agirà
In Corea del Sud, i medici in tirocinio sono in sciopero da più di una settimana per questioni interne al paese. Sebbene il sistema sanitario per i turisti risulti di buona qualità, secondo quanto riportato da Viaggiare Sicuri, il paese si trova a fronteggiare una carenza di medici, che risulta essere un problema critico data la crescente domanda da parte di una popolazione in aumento. Questa situazione è exacerbata dalla forte denatalità, che ha portato la Corea del Sud a essere definita quasi un paese in via di estinzione. Un contesto delicato per un paese che vanta notevoli industrie, sviluppo tecnologico e un’economia turistica fiorente, nonostante le tensioni costanti con la Corea del Nord.
Il Governo impone il rientro al 1 marzo ma apre una finestra di tre giorni per gli scioperanti
Il governo ha avvertito i medici in sciopero da più di una settimana che sarebbero state prese misure di intervento entro il 1 marzo, e tale scadenza è ora giunta. Ulteriori informazioni provenienti da fonti sudcoreane ed estere riportano l’ultimatum emesso: “Il governo intraprenderà azioni legali e amministrative contro i medici in tirocinio e in sciopero a partire da venerdì”. Quest’ultimo giorno rappresenta la fine del periodo di grazia per il loro ritorno volontario, come dichiarato dal Ministero della Sanità in una nota pubblicata giovedì.
Ma non è tutto: il Ministero della Salute ha dichiarato che coloro che rientreranno tra il 1° e il 3 marzo avranno un certo margine di manovra, evitando così azioni legali e amministrative. Il governo dimostra pazienza aprendo una finestra di tre giorni per il ritorno, con tolleranza zero per i manifestanti. Inoltre, poiché il primo marzo è festivo per l’Indipendenza, il ministero ha annunciato che valuterà misure aggiuntive per coloro che rientreranno tardivamente.
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Corea del Sud: racconti sullo sciopero dei medici in corso dal 20 febbraio
I medici in sciopero nella Corea del Sud sfilano per le strade e resistono alle pressioni del governo che minaccia anche il licenziamento. Il racconto della BBC riporta quanto segue, circa tre quarti dei medici junior hanno lasciato il lavoro da una settimana. Interventi chirurgici in ritardo o interrotti nei principali ospedali universitari. Quindi, la protesta riguarda soprattutto i medici in formazione che si sentono minacciati dall’aumento di personale sanitario e anche dall’arrivo del numero chiuso nel reclutamento di personale.
La Corea del sud ha un rapporto medici pazienti molto basso, tra i più bassi dei paesi sviluppati e la popolazione è in rapido invecchiamento. Come potrebbe diventare un giorno il sistema sanitario sudcoreano? L’immagine, secondo alcuni esperti, arriva proprio da questi giorni. Mancanza di medici ai triage del pronto soccorso, difficoltà per anziani o donne incinta di trovare medici per analisi e visite specialistiche, nella routine giornaliera rischio di non poter soccorrere o curare situazioni medie, lievi e gravi.
La popolazione chiede risposte al governo e il governo sudcoreano mette pressione ai medici e chiede il rientro in ospedale. Operazioni chirurgiche sospese e altri problemi portano non solo a licenziamento e sanzioni ma anche all’arresto, anche se per il momento il governo ha parlato soltanto di misure disciplinari severe.
Numero degli scioperanti e denuncia dei leader dei medici in protesta
Secondo i dati di Reuters, solo 294 degli oltre 9.000 medici tirocinanti che hanno lasciato il loro posto erano tornati al lavoro. Questo numero è stato riportato dal vice ministro della sanità sudcoreano. I medici tirocinanti in sciopero si lamentano delle condizioni salariali e lavorative, chiedono di pensare prima a stipendi e orari migliori più che aumentare il numero di medici.
Il governo si è difeso dichiarando che la risposta a queste richieste è nei programmi, accusa gli scioperanti di aver creato dei disagi non giustificati e si arriva alla denuncia dei leader di protesta. Ci sono associazioni di medici coreani e tirocinanti a muovere lo sciopero. Il Governo ha dichiarato che aumenterà il numero di medici essenziali: pediatria, medicina d’urgenza e chirurgia generale.
E intanto veniamo a conoscenza di come si sta muovendo la polizia di Seoul, sta indagando sui gruppi di protesta e anche sulle associazioni. Le accuse sono di violazione della legge medica, secondo alcune statistiche in Corea del Sud è alto il numero dei medici che si dimette e sceglie anche altre sedi fuori dal paese dove lavorare. Gli ospedali fanno affidamento sugli infermieri dove si muovono altre proteste. La polizia di Seoul sta anche indagando su alcuni post online di medici che hanno invitato i propri colleghi a cancellare i dati dei pazienti prima delle dimissioni.