San Francesco, il suo onomastico e la sua eredità
Il 4 ottobre è la celebrazione di San Francesco D’Assisi, il Santo protettore della città di Assisi, patrono d’Italia e autore del ‘Cantico delle creature“. La figura, la vita e la testimonianza del Santo rivestono un significato profondo, non soltanto per i credenti. Ma perché? e perché il suo onomastico è il 4 ottobre?
La scelta del 4 ottobre per celebrare il Santo
San Francesco morì presso la cappella del Transito di Santa Maria degli Angeli il 4 Ottobre 1226. Nel 1939 Papa Pio XII lo nominò Patrono d’Italia e ne fissò la festa al 4 ottobre. Nel 2005 il Parlamento indicò il 4 ottobre come momento dedicato ai valori universali di cui San Francesco e Santa Caterina, patroni d’Italia, sono espressione, qualificando questa giornata come “solennità civile e giornata della pace, della fraternità e del dialogo tra appartenenti a culture e religioni diverse”.
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La figura di San Francesco e il suo amore per gli animali
San Francesco è stato uno dei più grandi santi della storia cristiana, fondatore dell’ordine dei frati minori, noto anche come francescani. La sua eredità spirituale è stata di ispirazione per molti altri santi, mistici, poeti e artisti. Tra i temi che gli erano più cari, c’è quello dell’amore per la natura e per gli animali, che egli considerava come fratelli e sorelle da rispettare e proteggere. Per questo, il Santo è anche il patrono degli animali e dell’ecologia.
La sua vita è stata raccontata da diverse fonti, tra cui le biografie scritte dai suoi primi compagni, come Tommaso da Celano e San Bonaventura. Questi ci hanno tramandato alcuni episodi significativi della sua relazione con gli animali, come il famoso sermone agli uccelli, il lupo di Gubbio, il presepe di Greccio e il Cantico delle creature. In quest’ultimo, San Francesco loda Dio per tutte le sue opere, compresi il sole, la luna, le stelle, il vento, l’acqua, il fuoco, la terra e tutti gli esseri viventi.
L’impronta lasciata da San Francesco nella storia della Chiesa
San Francesco ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della Chiesa e della cultura. La sua spiritualità ha influenzato molti altri santi, come Santa Chiara d’Assisi, Santa Caterina da Siena, San Bernardino da Siena e San Francesco di Paola. Anche molti papi hanno preso a modello San Francesco, come Papa Giovanni XXIII, Papa Giovanni Paolo II e Papa Francesco, che ha scelto il suo nome proprio in omaggio al santo di Assisi.
Gli artisti ispirati da San Francesco
San Francesco ha anche ispirato numerosi poeti e artisti, che hanno celebrato la sua figura e il suo messaggio. Tra questi possiamo citare Dante Alighieri, che lo ha inserito nel Paradiso della Divina Commedia; Francesco Petrarca, che lo ha lodato nella sua opera De vita solitaria; Giotto di Bondone, che ha dipinto le sue storie nella Basilica superiore di Assisi; Jacopone da Todi, che ha composto laude in suo onore; Leonardo da Vinci, che lo ha raffigurato in un disegno; Michelangelo Buonarroti, che lo ha scolpito in una statua; e molti altri.
Questa è la opera pittorica più datata arrivata fino ai nostri tempi. Ritrae San Francesco ed è la tavola di Bonaventura Berlinghieri che racconta la sua storia. Questo capolavoro fu realizzato dall’artista solo nove anni dopo la morte di San Francesco ovvero nel 1235 e si trova a Pescia, nella chiesa a lui dedicata.
L’eredità di San Francesco per le persone comuni
San Francesco è ancora oggi un esempio di santità e di amore universale. La sua eredità ci invita a vivere in armonia con Dio, con noi stessi, con gli altri e con il creato. I nostri amici a quattro zampe sono parte integrante di questa armonia e meritano il nostro rispetto e la nostra cura. Come diceva: “Tutte le creature del mondo sentono come noi gioia e dolore, felicità e infelicità”.