Roma, incendio in Via Ostiense, pista anarchica

By Ana Maria Perez

In Via Ostiense il maxi rogo con colonne altissime di fumo nero

Nella notte tra sabato 18 e domenica 19 marzo è divampato un incendio a Roma, in via Ostiense. 22 scuolabus della società privata Tundo, custoditi all’interno di un deposito all’altezza di Ostia Antica, sono andati in fiamme. Sei squadre di vigili del fuoco sono intervenute sul posto per domare il rogo, di dimensioni spettacolari. Il fumo sprigionato era nero e denso, dovuto anche alla bruciatura degli pneumatici. Dopo diverse ore di lavoro gli operatori hanno spento le fiamme e fatto i i rilievi del caso, che non escluderebbero la natura dolosa delle fiamme. L’incendio sarebbe ricollegabile alla pista anarchica. Infatti, vi abbiamo raccontato ieri nelle nostre pillole delle 16 auto delle Poste bruciate nella notte tra venerdì e sabato. Poche ore fa, è giunta la rivendicazione dell’episodio da parte dei gruppi anarchici.

La rivendicazione degli anarchici

Con un testo postato su diversi canali social, gli anarchici hanno trasmesso il seguente messaggio “Salutiamo il 150esimo giorno di sciopero della fame del nostro fratello e compagno Alfredo Cospito, regalandoci la gioia di attaccare con il fuoco le infrastrutture dello stato Italiano, nello specifico abbiamo incendiato 16 macchine di proprietà delle Poste Italiane. Fieri di aderire alla campagna di vendetta, contro l’abominio del 41 bis, l’ergastolo ostativo e la condanna a morte di Alfredo lanciata contro lo stato Italiano

La reazione del Campidoglio

In una nota a mezzo stampa il Campidoglio ha fatto sapere in giornata che la natura dolosa delle fiamme in via Ostiense era piuttosto scontata. Dopo il messaggio anarchico, non ci sarebbero molti dubbi in merito. Tuttavia, secondo il Comune capitolino, i mezzi presenti all’interno del deposito “non erano da tempo più utilizzati da Roma Capitale e la maggior parte di quelli andati distrutti era stata dismessa”. Pertanto, i danni cagionati sarebbero poco rilevanti. Rimane naturalmente il dolo. Continuano gli accertamenti da parte della Magistratura e dei Vigili del Fuoco.

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