Preside da 10 anni ora arrestata, cibo avariato ai bambini

By Ana Maria Perez

La Preside da 10 anni alla scuola Falcone e i “furti” di materiale scolastico

Dopo che venerdì è stata arrestata per corruzione e peculato la Preside della scuola Falcone nel quartiere Zen di Palermo (ve lo abbiamo raccontato nelle nostre pillole), la rete si è scatenata. Le immagini della donna e le intercettazioni che l’avrebbero “incastrata” mentre ordinava alla figlia di mettere via il cibo per portarlo a casa, sono state oggetto di infinite critiche. La rete chiedeva di sapere di più: come mai nessuno se n’era accorto prima? Chi è Daniela Lo Verde? Com’è stata scoperta? Se anche voi eravate tra coloro che si ponevano tante domande in merito al caso “Lo Verde”, siamo pronti per accontentarvi.

Com’è partita l’indagine? Progetti europei gestiti illegalmente

La dirigente scolastica è stata denunciata da una docente della scuola per la gestione illegale dei progetti europei, i quali garantivano cospicui introiti alla Scuola e la rendevano “più accattivante”. Stanti le accuse della docente, la Preside avrebbe raccolto le firme necessarie per presentare i dati dei progetti ad attività concluse. Di fatto i ragazzi non partecipavano attivamente ai progetti europei e la dirigente temeva di perdere i fondi.

La docente, che si trova adesso in un’altra scuola ha dichiarato: (…) è utile sottolineare il fatto che la scuola si fregia di portare avanti numerosi progetti sia in orario scolastico che in orario extrascolastico che intanto proprio in virtù di quanto ho appena detto vengono approvati sempre all’unanimità dal collegio e poi non sempre vengono attuati in maniera diligente e completa rispettando i relativi contratti

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Le sue dichiarazioni hanno portato la Procura Europea ad aprire un’inchiesta che poi ha dato il via alle indagini che hanno svelato che la donna si appropriava del cibo della mensa e degli iPad assegnati ai ragazzi e acquistati con i fondi UE.

ll clima che si respirava a scuola

Nell’esposto della docente si descrive il clima che si respirava alla scuola, ritenuta modello di educazione alla legalità. “Tutto questo creava nella scuola un clima di pressione a seguito del quale nessuno dei docenti contrastava la preside nelle sue decisioni“.

Secondo la donna “esiste una sorta di circuito consolidato secondo il quale se si rientra nelle grazie della preside si ha vita facile all’interno della scuola, altrimenti si vivono ritorsioni che rendono all’interno del plesso la vita molto difficile.

Il cibo avariato servito ai bambini

Inoltre, ora sorgono altri particolari in merito a quanto accadeva alla scuola Falcone che risultano raccapriccianti. Stanti alcune delle intercettazioni telefoniche, il cibo della mensa sarebbe passato prima per il frigo della dirigente, che avrebbe deciso cosa dare ai bambini e avrebbe scelto nel contempo cosa portarsi a casa. Alcuni alimenti sarebbero stati conservati nella stanza della preside fino a scadere. Di ciò non se ne accorgeva nessuno, perché, all’apparenza i complici cancellavano la scadenza e fornivano gli alimenti ai ragazzi.

Le intercettazioni

La bidella: “Gli abbiamo cancellato la data di scadenza al burro”. “Vi denunciano”, commenta ridendo il vicepreside Daniele Agosta. “Secondo me pure”, risponde sorniona la dirigente. E queste parole si spiegano da sole.

Ricordiamo che l’inchiesta che ha portato all’arresto della donna, del suo vicepreside Daniele Agosta e della dipendente di un negozio di elettronica, Alessandra Conigliaro, che avrebbe rifornito in esclusiva l’istituto di pc e tablet, è ancora aperta. Le persone indagate e arrestate avranno tempo per difendersi. Ricordiamo che alcuni degli ultimi articoli che vi abbiamo presentato hanno riportato importanti errori giudiziari e provocato non pochi danni patrimoniali e di immagine ai diretti interessati.

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