Il Natisone in piena, l’ultima gita dopo un esame difficile e l’abbraccio finale. Come stanno andando le ricerche?

By Iole Di Cristofalo

Il maltempo che minaccia le ricerche dei tre giovani dispersi nel Natisone

Il maltempo e il rialzo delle acque del fiume Natisone hanno causato la scomparsa di tre giovani. L’ulteriore innalzamento delle acque e il peggioramento del tempo potrebbero rendere ancora più difficili e senza speranza le ricerche in atto. Un ragazzo e due ragazze, tutti ventenni, si erano avvicinati al fiume per scattare delle foto. La loro gita li ha portati su un isolotto famoso del torrente, che è stato poi sommerso, isolandoli dalle sponde.

I tre giovani non sono riusciti a tornare sulla terraferma e, per resistere alla corrente, si sono abbracciati per non essere trascinati via. Queste immagini, riprese da lontano, stanno facendo il giro del mondo e vengono descritte come “l’ultimo abbraccio”. Al momento, i tre giovani sono dispersi e le ricerche continuano, compatibilmente con le condizioni meteo e del fiume. Il telefono di una delle ragazze è stato ritrovato acceso nella sua borsa, separato dalla sua proprietaria. Si spera che i segnali dei cellulari possano fornire dati preziosi per localizzarli.

Una pausa dopo l’ultimo esame universitario, gli ultimi istanti sull’isolotto del Natisone

intossicazione

Ecco chi erano i tre ragazzi che, con coraggio e disperazione, hanno tentato di resistere alla corrente in piena del fiume Natisone. Patrizia Cormos, ventenne residente a Udine in Basaldella di Campoformido, era accompagnata dall’amica Bianca Doros, 23 anni, di origine romena, giunta in Italia anche per visitare la famiglia con il fidanzato. Lui, venticinquenne residente in Austria, è tra i dispersi, ma il suo nome non è ancora noto.

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Patrizia, studentessa all’Accademia di Belle Arti, aveva appena sostenuto un esame difficile di Modellazione 3D, come riferito dai suoi genitori. Anche gli amici che l’hanno invitata a fare un giro in auto erano studenti desiderosi di rilassarsi. Hanno deciso di fare una passeggiata nei pressi del fiume, forse non prevedendo il peggioramento delle condizioni meteorologiche e l’imminente esondazione.

Nonostante il cielo fosse sereno, le recenti piogge avevano aumentato il rischio di piena del fiume, un pericolo che i ragazzi non avevano considerato. Forse cercavano solo un momento di svago, come una visita a un locale, una passeggiata in centro, una cena o una serata al cinema o in discoteca, tutte opzioni possibili per tre ventenni e studenti in piena o conclusa sessione estiva.

Avevano parcheggiato l’auto a Premariacco, in una zona con accesso facile e asciutto al greto del fiume. Tuttavia, una volta raggiunto il centro del letto del torrente, l’acqua ha iniziato a salire rapidamente. In pochi minuti, è arrivata alle caviglie e poi alle ginocchia, diventando sempre più forte fino a trascinare via i tre ragazzi, che si sono abbracciati nel tentativo di resistere. I soccorsi sono intervenuti subito, ma non sono riusciti a raggiungerli con la corda lanciata dai vigili del fuoco dal ponte, nonostante l’uso di un’autogru. È stato un momento di disperazione anche per i soccorritori e per chi ha assistito alla scena.

Il torrenziale Natisone: le ricerche difficili anche con cielo sereno, dettagli su soccorritori e mezzi impegnati

Il Natisone foto di Wikipedia
Il Natisone foto di Wikipedia

Nelle ricerche di Udine sono impegnate decine di vigili del fuoco provenienti da varie zone del Friuli Venezia Giulia, supportati anche da cani molecolari. Il sindaco di Premariacco, Michele De Sabata, ha annunciato che il campo sportivo cittadino è stato predisposto come punto di ristoro per i soccorritori, impegnati a turno nelle ricerche.

L’elisoccorso è stato attivato immediatamente dopo che le acque hanno travolto i tre ragazzi, con i soccorritori che hanno cercato fino all’ultimo di lanciare loro delle corde. Grazie al miglioramento delle condizioni meteorologiche, l’area è stata sorvolata anche dai droni della Protezione Civile FVG. Sono trascorse circa venti ore dalla scomparsa, e le possibilità di ritrovare i tre giovani vivi sono quasi nulle a causa della velocità dell’acqua e dell’ipotermia.

droni

Il Natisone è un fiume noto per i suoi improvvisi rialzi e rapidi sgonfiamenti. Il monitoraggio meteorologico è costante per prevenire il rischio di piogge intense e correnti forti. Gli abitanti della zona conoscono bene le pericolose piene improvvise del Natisone, ma sembra che i tre ragazzi non abbiano tenuto conto di questo rischio, nonostante le recenti forti piogge.

La tragedia si è consumata tra le 11.30 e le 15.00, con i ragazzi travolti dalla piena alle 13.35. Alle 15.00, con un flusso eccezionale di 250 metri cubi d’acqua al secondo, i vigili del fuoco sono intervenuti con natanti e sommozzatori, ma le condizioni di ricerca si sono rivelate estremamente difficili e rischiose.