Medicina personalizzata al 100% con l’App di IA

By Ana Maria Perez

Medicina personalizzata dalle mani di una Start-up italiana

E’ passato un po’ di tempo dall’ultima volta che vi abbiamo parlato dell‘IA e delle sue applicazioni nei più dispari settori. Oggi abbiamo voluto tornare sull’argomento, insistendo sulle potenzialità dell’Intelligenza Artificiale, perché questa volta l’utilizzo dell’IA rappresenta un ottimo sviluppo per la Scienza e, in questo caso, la Medicina, ed è a opera di una nostra azienda, italianissima, la Patchai.

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Com’è nato l’assistente virtuale per i pazienti? In che cosa consiste?

Era il 2017 quando Alessandro Monterosso, Filip Ivancic, Kumara Palanivel e Daniele Farro si incontrano a un master e si rendono conto di avere le competenze giuste per colmare i gap della scienza in fatto di comunicazione con i pazienti e la conseguente raccolta di dati. In questo modo, i quattro scienziati decidono di fondare la loro start-up per ricreare la figura di un’assistente virtuale, che ha visto la luce a Padova nel 2018.

L’assistente virtuale ricorda ai pazienti quando devono assumere i farmaci

Patchai ha fondato una piattaforma basata su un sistema di IA: c’è un’assistente virtuale che ricorda ai pazienti quando è il momento di prendere i farmaci o di iniziare i trattamenti medici specifici. Inoltre, l’applicazione è impostata per monitorare la salute del paziente, raccogliendo dati sull’efficacia delle cure. Il modo in cui è stata strutturata l’applicazione consente al paziente di interagire con l’IA in maniera piuttosto empatica, trattandosi di un rapporto unico e personalizzato. Anche questo aspetto rende l’App accattivante, dato che l’IA è nota per la sua depersonalizzazione.

Qual è stato il metodo di ricerca utilizzato?

Alessandro Monterosso (ceo di Patchai) ha spiegato che la prima parte della loro ricerca è stata condotta con la raccolta di dati sintetici legati a comportamenti all’interno di uno studio clinico, ma presto è arrivata la collaborazione con l’Università degli Studi di Padova, e così, gli scienziati hanno potuto modellare gli algoritmi sui pazienti. I risultati sono stati incoraggianti fin dal primo momento.

Dopo un anno di utilizzo di Patchai il 98% dei pazienti che utilizzavano l’applicazione non volevano abbandonarla per tornare ai rapporti tradizionali con il loro medico curante.

I vantaggi per i pazienti e per i professionisti sanitari

Secondo Monterosso i pazienti “seguono meglio il percorso diagnostico terapeutico e al tempo stesso forniscono anche dati aiutando direttamente e indirettamente la ricerca farmaceutica“. Anche i professionisti traggono vantaggio dall’utilizzo della App perché possono seguire i malati in modo più dettagliato.

Alessandro Monterosso

La Mission di Patchai (spiega ancora Alessandro Monterosso) è di fare avanzare il settore delle scienze della vita attraverso soluzioni intelligenti che mettono al centro le persone, per guidare e amplificare l’impatto positivo delle aziende biofarmaceutiche, dei professionisti sanitari e dei pazienti sul futuro dei sistemi sanitari“.

La crescita vertiginosa dell’azienda

L’azienda è partita dalla Bocconi (Milano), poiché ha partecipato nel 2018 al percorso di accelerazione BioUpper di Cariplo Factory, che si è concluso nel 2019 con l’ottenimento di un finanziamento in forma di borsa di studio. Da lì la crescita dell’azienda è stata vertiginosa, sbarcando in Sillicon Valley grazie al programma di accelerazione di Plug and Play (The Ultimate Innovation Platform). Sempre di più, la società si è insediata nei mercati internazionali “imparando a crescere come una start up globale. I nostri interlocutori dovevano essere per forza globali“.

Infine, ad ottobre 2021, la rinomata società di consulenza internazionale Alira Health ha acquisito la maggioranza dell’azienda. Fino a quel momento i finanziamenti che erano riusciti ad ottenere i soci di Patchai avevano raggiunto 2 milioni di dollari, coadiuvati da UV CAP SFEM Italia, con la partecipazione di Healthware Ventures. In totale, secondo i dati Deal Room, la società veneta è riuscita a raccogliere 2,9 milioni di dollari. Gli investitori principali sono grandi società del settore: Healthware, Eit Health, Plug and Play e la stessa Alira health.

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