Letizia Battaglia: chi è la fotografia di mafia impegnata nel sociale

By Redazione

Letizia Battaglia è tra le più celebri e rinomate fotografe a livello internazionale. Ha raccontato con dovizia di particolari (e di immagini) la Palermo a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, quando la mafia serpeggiava ed infuriava per le sue strade.

Scomparsa all’età di 87 anni il 13 aprile scorso, la sua vita viene ripercorsa con una fiction Rai, andata in onda proprio ieri (stasera la seconda puntata).

La miniserie

La miniserie ha come protagonista Isabella Ragonese, che interpreta proprio Letizia Battaglia in quegli anni di denuncia sociale, intrisi di mafia, attentati, sequestri, delitti.

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Letizia Battaglia è simbolo ed emblema dell’emancipazione femminile: nessuno in quegli anni faceva la fotografa, ma Letizia Battaglia intraprese quel mestiere, a suon di scatti che ritraevano “morti ammazzati”, per spingere i suoi spettatori a osservare, guardare, e perché no, anche inorridire.

Letizia Battaglia: chi era?

Letizia Battaglia nasce a Palermo il 5 marzo del 1935, ma è alla soglia dei 34 anni che inizia a fotografare, collaborando con il giornale palermitano L’Ora.

Si sposa giovanissima, ad appena 16 anni, con Franco Stagnitta, per desiderosa di sfuggire a un padre opprimente.

Ma Stagnitta era soffocante, geloso, ossessivo, la accusava ingiustamente di essere una traditrice, al punti da doverla costringere a entrare in psicoanalisi a causa di un brutto esaurimento nervoso.

Dopo la guarigione. Letizia trova il coraggio di lasciare il marito e va via di casa con le figlie Cinzia, Shobha e Patrizia.

Lì inizia a provare a vivere coi propri mezzi, si ingegna: tenta prima la strada del giornalismo, poi quella della fotografia.

Ma la vita da fotografa per un giornale può essere difficile, talvolta opprimente, soprattutto se sei donna e alle prime armi nella Palermo degli anni Settanta.

Così Letizia lascia Palermo per Milano insieme al suo compagno Santi, anche se le costerà caro: la figlia maggiore deciderà di rimanere con il padre a Palermo.

Il ritorno a Palermo

Poco dopo fa rientro a Palermo, questa volta per dirigere l’ufficio fotografico de L’Ora, e insieme a Giorgio Zecchin fonda l’agenzia “Informazione fotografica”.

E’ proprio nel 1974, durante gli anni di piombo e le stragi di magia e di Cosa Nostra, che Letizia realizza i suoi ducumentari.

Scatti che immortalano esattori mafiosi insieme ad Andreotti, o scatti dall’assassinio del Generale Dalla Chiesa.

Letizia Battaglia sarà la prima, il 6 gennaio 1980, ad accorrere sulla scena dell’attentato a Piersanti Mattarella.

La morte di Falcone

E’ dopo la morte del giudice Giovanni Falcone, che Letizia si allontana per un po’ dal mondo della fotografia.

Nel 2017 inaugura a Palermo il Centro Internazionale di Fotografi di cui le è la direttrice.

Non solo foto di mafia

Letizia Battaglia è stata una attivista a tutto tondo, non solo di mafia. Attivista, interessata alle dinamiche della politica, attenta alla difesa dei diritti delle donne.

I suoi catti raccontano Palermo nello splendore e nell’orrore, nella miseria e nella tracotanza.

Tradizioni, feste popolari, lutti, donne e bambini. La Sicilia immortalata in un tripudio di emozioni e sensazioni.

Nel 1985, fu la prima donna europea a ricevere il Premio Eugene Smith.

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