Israele, stop al genocidio. Lettera transatlantica da Usa e Ue per Gaza

By Iole Di Cristofalo

Israele lettera per Gaza
Pixabay

Israele sta commettendo gravi violazioni del diritto internazionale, l’accusa di 800 diplomatici e funzionari

Se da una parte la deriva islamista preoccupa la sicurezza internazionale, guardando lo scenario Houthi e le tensioni sfociate in Iran e Cisgiordania, dall’altra quello che sta capitando nella Striscia di Gaza porta a chiedere con forza uno sforzo per interrompere i bombardamenti e tornare ad un dialogo con la parte palestinese.

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Ecco la nuova azione di 800 persone tra diplomatici e funzionari statunitensi e europei. Un documento transatlantico dove accusano Israele di star commettendo gravi violazioni del diritto internazionale nell’ambito della risposta militare contro la Striscia di Gaza.

La BBC ha visionato il testo, molto si unisce alla sentenza dell’Aia che ha riconosciuto il potenziale rischio di genocidio nelle mosse di Israele, dove intanto Netanyahu ha dichiarato che sta solo rispondendo ad un gruppo terroristico che minaccia lo stato israeliano. Gli 800 funzionari del testo transatlantico però non sono d’accordo. “C’è il rischio – scrivono – di rendersi complici di una delle più gravi catastrofi umanitarie del secolo” e ammettono, lo scenario è quello di una pulizia etnica.

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Israele: i paesi che hanno firmato la lettere contro le azioni militari a Gaza

La lettera per Israele di funzionari Usa Ue è firmata da funzionari del governo USA e di 11 paesi europei, troviamo anche il Regno Unito e, l’Ansa, sottolinea anche Germania e Francia. Alla BBC è stata illustrata la copia da un funzionario americano all’interno dei servizi di sicurezza nazionale, 25 anni di esperienza in quei vertici. Protetto dall’anonimato ha dichiarato che c’è il rifiuto dei vertici degli Stati interessati di raccogliere allarmi lanciati da voci che conoscono la regione mediorientale e le sue dinamiche.

“Qui la realtà è che noi non stiamo solo mancando di prevenire qualcosa, stiamo diventando attivamente complici”. Secondo la gola profonda, appoggiata da altri funzionari internazionali, Isreaele non ha limiti nelle sue operazioni militari a Gaza. Ha provocato così migliaia di morti civili evitabili. Non solo bombardamenti, il blocco deliberato degli aiuti sta mettendo migliaia di civili di fronte al rischio di una lenta morte per fame.

Alcune notizie ultime su Gaza, alcune provenienti dall’Onu

Iniziamo da quello che è successo al confine tra Siria e Libano. C’è stato un incontro di reparti militari dislocati, questa la posizione del ministro della difesa israeliano Yoav Gallant. “Non cesseremo il fuoco fino a quando non si sia raggiunta una situazione che ci consenta di riportare gli abitanti del nord alle loro case in piena sicurezza”.Gli Hezbolla hanno dichiarato di appoggiare Hamas e che conducono attacchi alla Galilea fino a quando non viene cessato il fuoco.

Dall’Onu: 17.000 bambini sono separati dalle loro famiglie nella striscia di Gaza. 1,7 milionid persone sfollate. I bambini, racconta l’Unicef è spesso difficile identificarli perché non riescono a dire il loro nome perché in stato di shock. ,3 milioni di abitanti della striscia di Gaza, ovvero più della metà, sono attualmente sfollati a Rafah, nel sud, bloccati lungo il confine chiuso con l’Egitto in pieno inverno, minacciati da carestia ed epidemie.

Le forze armate israeliane sono anche impegnate ad affrontare i missili Houthi, intercettato l’ultimo sull’area del Mar Rosso diretto verso Israele. Missile balistico lacniato contro la città più meridionale di Eilat.

Il portavoce militare israeliano, tra le notizie di oggi, ha accusato Hamas e la jihad islamica a Gaza di aver utilizzato le moschee per condurre azioni militari e atti di terrorismo. Le moschee possono essere utilizzate come magazzino di armi, ingressi di tunnel e punti di raccolta. Queste informazioni derivano, stando a quanto dichiara Israele, da fonti di intelligence.

Elezioni Usa 2024, come incideranno?

Biden ha dichiarato che sta lavorando giorno e notte per la pace tra Israele e Gaza. Blinken è continuamente in viaggio per dialoghi diplomatici con le aree mediorientali pro islamiche e tenta di convincere anche Israele al doppio stato. Pesa la corsa di Trump e la paura del ritorno a politiche e frasi anti islamiste oltre che contro l’immigrazione. Per ora Trump si è più espresso sulla guerra in Ucraina e qualcosa ha annunciato su Gaza ma sempre rivolto al tema dell’immigrazione negli Stati Uniti.

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