Israele bombarda la Cisgiordania, 7 morti e un centinaio di feriti
Oramai siamo abituati a parlarvi di guerra; a ultimedalweb attendiamo trepidanti il fermo degli scontri armati. Purtroppo, non è ancora arrivato il momento di gioire; anzi, si verificano delle recrudescenze nei conflitti che sembrano in sordina. Non che l’Israele sia nota per la sua attività pacifica degli ultimi tempi, ma gli attentati sembravano molto sporadici e motivati.
Invece, nella notte tra domenica 2 e lunedì 3 di luglio l’esercito israeliano ha avviato una grossa operazione militare contro il campo profughi della città di Jenin in Cisgiordania, il territorio che Israele occupa dal 1967 e che i palestinesi rivendicano come proprio. All’operazione hanno partecipato un numero ingente di soldati e mezzi corazzati; i bombardamenti aerei sono avvenuti tramite droni. Secondo fonti palestinesi, sarebbero morte almeno sette persone. Non è ancora chiaro se le morti siano riferite alla popolazione civile o ai miliziani che vivono nel campo. I feriti sarebbero circa un centinaio.
Jenin
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L’operazione antiterrorismo
L’esercito israeliano ha definito l’operazione di attacco “un’azione su larga scala per contrastare il terrorismo a Jenin“. I droni si sono concentrati soprattutto sul campo profughi che si trova ai margini della città di Jenin, dove abitano circa 14 mila persone in meno di un chilometro quadro. Le forze armate israeliane ritengono che nel campo di Jenin trovino rifugio centinaia di combattenti di vari gruppi armati palestinesi, come Hamas e il Jihad Islamico, in tutto circa 1.000 – 1.200 soldati. Secondo l’esercito, l’attacco era mirato a colpire “un quartier generale militare“.
I riscontri dei combattenti palestinesi
I gruppi di combattenti palestinesi all’interno del campo hanno risposto con le armi all’operazione offensiva. I membri locali del gruppo del Jihad Islamico, che sono noti come Battaglione Jenin, hanno dichiarato di avere attaccato molti mezzi corazzati israeliani con armi esplosive.
Le reazioni da parte di Abu Mazen e il riscontro d’Israele
In un post del ministro della difesa israeliano, Yoav Gallant, su twitter si legge che “le forze israeliane operano nelle ultime ore con uno sforzo concentrato contro focolari di terrorismo a Jenin“. Il ministro ha ribadito: “Adotteremo un atteggiamento offensivo contro chiunque colpisca cittadini israeliani. Costoro pagheranno un prezzo elevato. Seguiamo da vicino le azioni dei nostri nemici, siamo pronti ad ogni scenario“.
Arriva, secco, il riscontro da parte del portavoce del presidente Abu Mazen, Nabil Abu Rudeinah, che ha invitato “la comunità internazionale a rompere il suo vergognoso silenzio e ad agire seriamente per costringere Israele a fermare la sua aggressione“.”Ciò che il governo di occupazione israeliano sta facendo a Jenin è un nuovo crimine di guerra contro il nostro popolo indifeso” ha contrastato Nabil Abu Rudeinah.
A quando l’alt?
Abu Mazen