Il robot contro la SLA e l’ictus – l’idea dell’italiano Proietti

By Ultimedalweb

Per i malati di SLA, colpiti da ictus o con altre problematiche motorie, arriva il giubbotto-robot in supporto. Di che si tratta?

L’aspetto è quello di un giubbotto di salvataggio, leggerissimo e sottile, ma in realtà si tratta di un robot soffice e pensato per essere indossato e sperimentato con lo scopo di supportare i movimenti delle braccia dei pazienti che soffrono di sclerosi laterale amiotrofica (sla) e per aiutare la riabilitazione dei pazienti colpiti da ictus. Secondo il ricercatore che ha portato avanti il progetto, Tommaso Proietti, si tratta di uno strumento che può aiutare anche nella compensazione dei movimenti di quei pazienti colpiti da malattie neurodegenerative.

Come funziona il giubbotto?

Il progetto parte dall’università di Harward e dall’idea dell’italiano Tommaso Proietti che ha permesso a 10 pazienti di testare il giubbotto “I pazienti che lo hanno provato sono rimasti molto contenti – dice Proietti – lo hanno trovato molto semplice ed intuitivo”.

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Il robot da indossare si distingue da quelli già esistenti per la sua leggerezza. È realizzato con materiali elastici, pesa poche centinaia di grammi, mentre tutta la parte elettronica è stata posizionata all’interno di una cinta che rende più facile camminare. Il controllo del robot è reso facile ed intuitivo grazie ai sensori inerziali (simili a quelli degli smartphone) che avvertono quando il paziente sta provando a fare un movimento, di conseguenza dei palloncini si gonfiano sotto l’ascella e supportano il gesto.

Il prototipo è stato sperimentato non soltanto da un primo campione di 10 individui con la SLA ma anche da 20 persone colpite da ictus, tuttavia come specifica il ricercatore i due prodotti sono leggermente diversi, in quanto per ovviare all’ictus che colpisce metà del corpo, sono stati introdotti più moduli.

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Il vantaggio di questo robot- giubbotto è che è adattabile all’esoscheletro tradizionale dell’individuo e pertanto potrebbe essere utile anche per aiutare tutti quei bambini che hanno difficoltà motorie dalla nascita o acquisite. L’obiettivo di Proietti infatti è proprio quello di portare avanti la sperimentazione nel campo dell’assistenza pediatrica per apportare benefici anche ai più piccoli.

Partendo dal suo Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, il ricercatore vorrebbe portare in Italia le conoscenze riguardo la tecnologia soft ed indossabile ed aiutare più popolazioni di pazienti possibili.

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