Il comparto Alimentare italiano vale 179 miliardi di euro

By Ana Maria Perez

Il comparto alimentare italiano

Da ultimedalweb ci occupiamo spesso di alimentazione: Vi forniamo ricette (facili e veloci, per le singole occasioni), vi raccontiamo delle ultime novitร  (l’introduzione della farina di insetti, la pizza ai grilli, i richiami alimentari, ecc) e dei prodotti sostenibili. Lo facciamo perchรฉ siamo convinti che noi “siamo quello che mangiamo” e, a quanto pare, non siamo gli unici a pensarla cosรฌ. Dai dati che fornisce il rapporto Federalimentare Censis, il comparto alimentare italiano รจ in forte crescita e, sempre di piรน, i consumatori cercano prodotti di qualitร , a chilometro 0 e certificati, con particolare attenzione al biologico e al vegan e soprattutto al prodotto etico e sostenibile. Vediamo i numeri assieme!

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I numeri della filiera alimentare

L’alimentare in Italia รจ un colosso industriale che vale il 31,8% del PIL. Da solo conta 179 miliardi di euro di fatturato annuo, 60 mila imprese, 464 mila addetti e 50 miliardi di euro di export. Numeri di tutto rispetto, che collocano il settore al primo posto del filone manifatturiero per fatturato, al secondo posto per numero di imprese, per addetti e per valore assoluto. E’ opportuno segnalare che i 179 miliardi di euro dell’alimentare fanno parte di un fatturato totale complessivo del settore food pari a 607 miliardi di euro, che raduna 1,3 milioni di imprese e 3,6 milioni di addetti.

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I valori importanti per gli italiani a tavola

I valori etici e sociali si sono dimostrati importanti per gli italiani a tavola. Si sa che il popolo italiano รจ generoso e solidario, e questo lo dimostra anche nell’alimentazione. Il 66,7% degli italiani รจ disposto a rinunciare a prodotti che potrebbero essere danno si per la salute, il il 52,6% a quelli non in linea con criteri di sicurezza alimentare, il 43,3% a quelli la cui produzione e distribuzione non rispettano lโ€™ambiente, il 35,6% a quelli per la cui produzione non sono tutelati i diritti dei lavoratori e dei fornitori. Ieri nel nostro articolo sulla giornata nazionale del commercio equo e solidale vi parlavamo di questi valori, che condizionano la spesa e il consumo a tavola degli italiani.

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Per approfondire:

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Chi gestisce la spesa in famiglia? La donna al primo posto

Il 70,7% delle donne รจ il responsabile principale della spesa, il 26,5% se ne occupa insieme ad altri membri della famiglia e solo il 2,8% delle donne non รจ coinvolto. Tra gli uomini se ne occupa il 47,4%, mentre non se ne occupa in alcun modo il 6,8%. Tra le donne che lavorano, il 73,5% รจ il principale responsabile della spesa, mentre il 26,5% รจ corresponsabile con altri membri della famiglia. Nessuna donna lavoratrice รจ totalmente estranea alla spesa alimentare familiare. Tra gli uomini che lavorano, il 49,9% รจ il principale responsabile della spesa, il 47,6% sarebbe corresponsabile, mentre il 2,5% non se ne occupa affatto.

La Pasta, braccio di ferro contro il caro prezzi

Mentre ci giungono i dati del Censis, nella stessa giornata (11 di maggio) si รจ tenuto un braccio di ferro sul prezzo della pasta. Al centro dell’attenzione si trovano gli aumenti ingiustificati del prodotto che sono giunti al +17,5% nel solo mese di marzo e al +16,5% ad aprile. Di fatto, dalla Commissione di allerta rapida per il monitoraggio dei prezzi che si รจ tenuta ieri sotto la guida di Mister Prezzi Benedetto Mineo e del sottosegretario Massimo Bitonci, arrivano notizie incoraggianti: I prezzi delle materie prime e dell’energia stanno scendendo ed entro breve dovremmo vedere calare il prezzo della pasta.

Le Associazioni di categoria protestano. Per il Presidente dell’unione nazionale consumatori (Massimo Dona) non serve a nulla osservare l’oscillazione dei prezzi se poi non si puรฒ perseguire chi provoca aumenti ingiustificati. Per Anna Rea (dell’Adoc) “servono soluzioni durature e non risposte spot“. Anche il Presidente di Assoutenti Furio Truzzi minaccia uno sciopero se i prezzi non scenderanno a breve. di fatto, un pacchetto di pasta da 500 grammi che 6 mesi fa costava 60 centesimi oggi costa 1 euro e 37 centesimi. Ve ne siete accorti? noi sรฌ.

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