I social network vietati ai minori di 16 anni? Presto in Europa! Dove?

By Ana Maria Perez

I social network vietati ai minori di 16 anni, dove?

Sempre di più si parla dei dati allarmanti che riguardano l‘utilizzo dei social network da parte dei più piccoli. Abbiamo assistito a casi di suicidi provocati da sfide nonsense lanciate dai social, soprattutto da TikTok. Recentemente, vi abbiamo raccontato anche del caso della sfida Hot Chip Challenge‘, una patatina super piccante che ha provocato danni tali da mandare alcuni adolescenti in ospedale. Sta di fatto che, per un motivo o per un altro, i ragazzi sono sempre più coinvolti da quello che trovano in rete, al punto da considerarlo la loro vita “reale”. E ora arrivano pertanto le regolamentazioni di legge. Sarà vietato ai minori di 16 anni l’accesso ai social. Ma, a quali? e dove?

Ve lo raccontiamo in questo post; non perdetevelo!

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Il divieto di accedere alle piattaforme social online

Anche se il Regno Unito non è molto popolare da quando ha abbandonato il progetto europeo e ha registrato delle difficoltà notevoli (picchi di povertà, mancanza di beni di prima necessità, assenza di benefit sociali, ecc) questa mossa potrebbe rivelarsi vincente. Sì, perché il governo di Rishi Sunak sta progettando di limitare l’uso dei social media per i minori di 16 anni. Anzi, con il nuovo regolamento alcune fasce di età potrebbero trovarsi di fronte al divieto assoluto di accedere alle piattaforme online. L’obiettivo è quello di proteggere i giovani da potenziali danni sul web (pedofilia, disinformazione, idea distorta della realtà, isolamento sociale, ecc). 

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Il primo ministro, Rishi Sunak

I pericoli presenti in rete per i giovani

I pericoli presenti in rete per i giovani sono innumerevoli, e le conseguenze possono essere disastrose: diminuzione dell’autostima, insorgenza di episodi depressivi, paura, frustrazione, problemi scolastici, ecc. Come abbiamo accennato, spesso per i ragazzi che stanno crescendo a stretto contatto con le tecnologie, la vita online e quella offline è proprio la stessa. Ed è per questo motivo che a breve potrebbe arrivare nel Regno Unito (paese pioniere) un decreto che imporrà alle piattaforme di social media di proteggere i minori da contenuti dannosi, con multe fino al 10% dei loro introiti.

Il noto giornale Bloomberg fa sapere che ci sarà una consultazione pubblica a gennaio del 2024, in cui il governo approfondirà i rischi che si presentano ai ragazzi che utilizzano i social media. Nel frattempo, come anticipa TG24Sky, un portavoce dell’esecutivo ha dichiarato al The Guardian: “Abbiamo identificato che c’è una lacuna nella ricerca su questi temi, quindi esamineremo quali ulteriori ricerche siano necessarie al riguardo, ma nulla è ancora stato approvato dai ministri“. 

L’organizzazione per la tutela dei minori, Nspcc, ha citato dati allarmanti: la polizia avrebbe registrato 34.400 crimini di adescamento online contro i bambini nel Regno Unito. Non ha contribuito a calmare le acque la decisione annunciata da Meta che ha dichiarato che introdurrà la possibilità di inviare messaggi crittografati su Facebook. Come dire? I genitori non potranno più controllare i contenuti dei post dei loro figli! Chris Philp, membro del Parlamento del Regno Unito, ha dichiarato l’idea una mossa “ irresponsabile” e ha richiesto la revoca immediata.

La sicurezza online nel Regno Unito

Prima della proposta di cui vi abbiamo parlato, nel 2023 il governo Sunak ha varato una legge sulla sicurezza online dopo numerose richieste avanzate dall’opposizione per creare una regolamentazione adeguata. La legge è stata approvata a fine settembre.

La nuova legge regola il settore tecnologico, dominato dalle aziende statunitensi ma anche cinesi. Il percorso è partito nel 2021, concentrato sulle piattaforme social media con l’obiettivo di eliminare i contenuti illegali, compresi gli abusi sessuali su minori, l’hate speech e il terrorismo, il revenge porn e i contenuti che promuovono suicidi e comportamenti auto-lesionisti.

Secondo il legislatore, le piattaforme dovranno impedire la visualizzazione di tali contenuti e offrire agli utenti maggiori controlli, incluso il blocco dei troll anonimi. Il governo inglese sostiene la politica della “tolleranza zero” per proteggere i bambini, rendendo le piattaforme legalmente responsabili della loro sicurezza online. Le sanzioni potranno arrivare a 18 milioni di sterline.

Intrattenimento
social e intrattenimento

La legislazione italiana in materia

Buone Notizie ci racconta qual è la legislazione italiana attuale in materia, che vi riassumiamo:

Il decreto legislativo 65/2018 recepisce la direttiva europea NIS (Network and Information Security Directive). Le misure di sicurezza devono essere adottate da tutti i soggetti che forniscono i servizi essenziali per il funzionamento della società, come operatori di servizi finanziari, di trasporto e di telecomunicazioni.

Il decreto legislativo 105/2019 istituisce il perimetro di sicurezza nazionale cibernetico su cui si devono muovere gli enti e gli operatori nazionali, pubblici e privati, ed istituisce l’Agenzia nazionale per la sicurezza cibernetica.

Infine, c’è il Regolamento (UE) 2022/2065 sui servizi digitali. Tornato al centro dell’interesse nazionale con i “fatti di Caivano”. Il Governo ha approvato un provvedimento d’urgenza, il d.l. 123, entrato in vigore il 16 settembre scorso, che contiene disposizioni destinate al mondo digitale in particolare alla tutela dei minori.

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