Hawai, fiamme fuori controllo
Purtroppo, in questa estate abbiamo parlato tanto degli effetti del cambiamento climatico e degli incendi, che devastano il territorio e mietono vittime senza sosta. Questa volta, dopo i terribili roghi in Grecia seguiti da quelli in Sardegna e in Sicilia, che hanno bruciato centinai di ettari di terreno e obbligato all’evacuazione di decine di migliaia di persone, ora è il turno delle Isole Hawai, che bruciano da ormai tre giorni e le notizie che arrivano da oltreoceano non sono buone: sembrerebbe che nessuno dei focolai che si sono accaniti sull’Isola di Maui, sia stato completamente domato.
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Le fiamme non cessano e colpiscono soprattutto Maui
Si tratta infatti di una grave emergenza che ha provocato decine di morti, migliaia di sfollati e danni ingenti all’ambiente e alle infrastrutture. La situazione è aggravata dall’uragano Dora, che ha portato venti forti e secchi che hanno alimentato le fiamme. Il presidente Joe Biden ha dichiarato lo stato di emergenza e ha promesso di inviare tutte le risorse federali disponibili per aiutare le autorità locali a contrastare il disastro, che si presenta come il più più grave nella storia dell’arcipelago.
Tra le isole più colpite c’è Maui, dove l’incendio ha devastato la città di Lahaina e ha costretto molte persone a rifugiarsi in mare per sfuggire al fuoco e al fumo. La Guardia Costiera ha salvato molte persone, tra cui alcuni bambini, che avevano ustioni gravi. Altre 2.100 persone sono state accolte in rifugi di emergenza, mentre il War Memorial Complex è stato trasformato in centro raccolta viveri per gli sfollati. Il bilancio dei morti è salito a 53, ma è destinato ad aumentare, dato che ci sono almeno mille persone disperse.
Anche Big Island colpita dal fuoco
Anche la Big Island è stata interessata dagli incendi, che hanno distrutto diverse case e coltivazioni. Le autorità hanno chiesto ai residenti di alcune aree di evacuare e di seguire le indicazioni dei soccorritori. Alcune compagnie elettriche hanno interrotto la fornitura di energia per motivi di sicurezza, lasciando al buio oltre 11 mila persone.
Kealakekua Bay prima dell’incendio
Chiusura dello spazio areo e monitoraggio del mare
L’Autorità federale per l’aviazione ha chiuso lo spazio aereo sulle tre regioni colpite dagli incendi boschivi alimentati dai forti venti dell’uragano Dora. Le restrizioni riguardano in particolare la città di Lahaina, nel nord-ovest, Kihei sulal costa occidentale e Kula nell’entroterra. Le autorità intendono in questo modo facilitare le operazioni di salvataggio. Una ristoratrice di Lahaina ha riferito alla CNN che la città sarebbe completamente devastata, come se fosse caduta una bomba.
Nel frattempo, il capitano della Guardia Costiera, Aja Kirksey, ha fatto sapere di aver ordinato alle sue squadre di continuare a monitorare l’oceano, dopo che ieri oltre 50 persone sono state recuperate dopo essersi gettate in acqua per scappare al fumo dei roghi. Anche se non sono arrivate altre richieste di soccorso, la tensione resta elevata.
Aja Kirksey
14 mila turisti evacuati con riprotezione
Intanto, le Agenzie di viaggio si danno da fare per evacuare i turisti e proporre loro una riprotezione della vacanza (un’altra località alternativa). 14 mila persone sono già scappate dall’arcipelago, mentre si attende che parta un’altra ondata di almeno 2 mila persone nelle prossime ore. Non tutti hanno deciso di proseguire la vacanza, decisamente rovinata; tuttavia, una percentuale consistente di viaggiatori ha accettato volentieri di trascorrere i giorni che restano in altri lidi altrettanto invitanti, nella speranza di trovare quel relax guastato dal fumo.