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La giovane scacchista senza velo sfida l’Iran: il mondo guarda

La scacchista senza velo sfida l’Iran, e il mondo sta guardando. Sara Khadim al-Sharia, una giovane campionessa di scacchi di 25 anni, ha partecipato ai Mondiali di scacchi in Kazakhstan senza indossare l’hijab, il velo obbligatorio in Iran. La sua immagine, che mostra la giovane con i capelli scoperti davanti alla scacchiera, è diventata virale in tutto il mondo, diventando simbolo della protesta in corso in Iran contro il regime.

Sara Khadim al-Sharia, simbolo di speranza per la protesta in Iran

Da oltre 100 giorni, l’Iran è scosso da proteste di massa contro il governo. Il movimento è iniziato con la morte di Mahsa Amini, ma presto è diventato una protesta radicale contro il regime. Secondo l’Iran Human Rights, almeno 100 dei migliaia di manifestanti arrestati rischiano la pena di morte, mentre 11 sono già nel braccio della morte.

La repressione del governo non ha fermato la protesta, che anzi sembra aver guadagnato nuovi sostenitori. “I nostri giudici sono assassini, l’intero sistema è corrotto”, è diventato uno slogan comune nelle piazze, dove i manifestanti stanno anche adottando la pratica del “colpo del turbante”, ovvero far cadere il copricapo di un religioso con una manata e pubblicare il video sui social media.

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In questo clima di tensione, il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha lanciato un anatema contro i manifestanti, dicendo: “Non avremo nessuna pietà”. Tuttavia, la protesta sembra aver guadagnato anche il sostegno di personalità internazionali, come Elon Musk, il CEO di SpaceX, che ha recentemente acceso circa 100 dei suoi satelliti Starlink per fornire accesso a Internet e superare i blocchi imposti dal governo iraniano.

Inoltre, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha convocato per oggi l’ambasciatore iraniano Mohammad Reza Sabouri, in segno di solidarietà con i manifestanti e in risposta alla “gravità della situazione in Iran”. Anche se Sabouri è ancora solo designato come ambasciatore, poiché non ha ancora presentato le credenziali al Quirinale, il governo italiano ha ritenuto opportuno prendere questa misura di fronte all’escalation della tensione.

La protesta in Iran continua a essere una sfida per il governo e per il suo controllo sul paese. Nonostante la repressione, il movimento di protesta sembra essere in grado di attirare l’attenzione internazionale e ottenere il sostegno di figure di spicco internazionali. Tuttavia, resta da vedere come evolverà la situazione in Iran e se il governo riuscirà a mantenere il controllo o se sarà costretto a cedere alle richieste dei manifestanti.

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Conclusione

In ogni caso, Sara Khadim al-Sharia è diventata un simbolo della protesta in Iran, dimostrando che la repressione del governo non può impedire ai giovani di esprimersi e di lottare per i loro diritti. La sua immagine, con i capelli scoperti davanti alla scacchiera, è diventata un simbolo di speranza per molti in Iran e in tutto il mondo, e il suo coraggio è un monito per tutti noi di non arrenderci mai nella lotta per la libertà e la giustizia.

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