Giorgio Napolitano, 98 anni, addio a un uomo amato e contestato, i messaggi degli hater

By Ana Maria Perez

Giorgio Napolitano, addio a un uomo amato e contestato

E’ arrivata la notizia che si temeva da qualche giorno. Le condizioni di salute del Presidente emerito, Giorgio Napolitano, si erano aggravate e i medici avevano spento ogni macchinario atto a tenerlo in vita. Il 29 di giugno aveva compiuto 98 anni e si trovava ricoverato da molti mesi in una clinica di Roma per le sue gravi condizioni di salute dopo gli ultimi interventi subiti.

Napolitano è stato l’11º Presidente della Repubblica Italiana dal 15 maggio 2006 al 14 gennaio 2015 e il primo della storia italiana a essere stato eletto per un secondo mandato.

Nelle ultime ore che hanno preceduto la sua morte, vi è stata una grande polemica per i messaggi di odio nei suoi confronti postati sulla rete e, nello specifico, su “X” (ex Twitter). vi raccontiamo la vita e la morte di questo uomo longevo che ha guidato l’Italia con un doppio mandato.

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Presidente Napolitano

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Il presidente emerito ha vissuto le sue ultime ore circondato dai due figli, Giulio e Giovanni, e dalla moglie Clio, che andava e tornava dalla clinica a casa regolarmente.

I problemi di salute del presidente emerito

Negli ultimi anni il presidente emerito della Repubblica aveva dovuto convivere con diversi problemi di salute: cinque anni fa aveva subito un intervento importante al cuore; i medici hanno dovuto intervenire d’urgenza per evitare che l’aorta si spezzasse. si riprese molto bene da tale operazione, eseguita al San Camillo di Roma dal professor Francesco Musumeci.

Nel 2022 è arrivato poi l’intervento all’addome. Il 21 maggio 2022 Giorgio Napolitano era stato operato all’addome all’ospedale Spallanzani di Roma, un intervento programmato eseguito dall’equipe del chirurgo Giuseppe Maria Ettore, specialista di chirurgia oncologica, epatobiliare e di trapianti di fegato.

La politica, la sua passione fino alla fine

Da uomo di Stato e amante della politica, Napolitano, nonostante i suoi 98 anni, è riuscito a conciliare sino alla vigilia dell’estate i suoi pesanti guai di salute con il suo antico interesse per la politica e la cultura. Lo provano certi incontri che ha avuto fino a marzo-aprile nel suo studio da senatore a vita, al quarto piano di Palazzo Giustiniani.

Gli hater sulla rete, messaggi di odio

Nelle ore precedenti la sua morte, mentre si aggravavano le sue condizioni di salute, sono comparsi sui social network messaggi di odio nei confronti del presidente emerito. Necitiamo alcuni per dovere di cronaca:

Tranquillo Giorgio, molla pure che di danni ce ne hai lasciati abbastanza“.

L’unica soddisfazione che ci è rimasta è sedersi sulla riva del fiume e aspettare che passino uno ad uno“, con l’hashtag #Napolitano a corredare il post.

C’è anche chi gli augurava “una pronta morte, anche se tardiva“.

Il nome dell’ex Presidente è stato associato ad una serie di immagini di personaggi noti deceduti (da Gino Strada a Michela Murgia, passando per l’ex presidente Oscar Luigi Scalfaro, Piero Angela, Dario Fo e David Sassoli), fino ad arrivare a volti di fantasia, come Gollum de ‘Il Signore degli Anelli‘, tutti affiancati dalla frase “Giorgio non mollare“.

Gollum
Gollum

Qualcuno, poi fa riferimento alle idee politiche di Napolitano e si dice pronto a brindare “quando la cariatide in decomposizione #Napolitano decide di andare a trovare il Che, Mao, Stalin e altri simpatici amichetti all’inferno“.

E ancora: “Con molti anni di ritardo e molti di condizionamento della politica italiana, forse, ma solo forse, muore #Napolitano“.

I messaggi sono stati condannati dai rappresentanti del mondo politico e istituzionale.

Una carriera nel Partito Comunista

Nato a Napoli il 29 giugno 1925, Napolitano si laurea in giurisprudenza all’Università degli Studi di Napoli Federico II e aderisce al Partito Comunista Italiano nel 1945. Viene eletto deputato per la prima volta nel 1953 e ricopre vari incarichi parlamentari e di partito, tra cui la presidenza della Commissione Affari Esteri della Camera e la segreteria del PCI.

Nel 1989 entra nel Parlamento Europeo, dove fa parte del gruppo della Sinistra Unitaria Europea e poi del Partito del Socialismo Europeo. Nel 1992 diventa presidente della Camera dei deputati, succedendo a Oscar Luigi Scalfaro. Nel 1996 entra nel governo Prodi I come ministro dell’Interno, dove si occupa di sicurezza, immigrazione e riforma delle forze di polizia. Nel 1999 torna al Parlamento Europeo, dove resta fino al 2004. Nel 2005 viene nominato senatore a vita dal presidente Carlo Azeglio Ciampi, in virtù dei suoi altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario

Due volte Presidente della Repubblica

Giorgio Napolitano è stato eletto presidente della Repubblica il 10 maggio 2006, venendo rieletto per un secondo mandato il 20 aprile del 2013 e rassegnando le proprie dimissioni per motivi di salute il 14 gennaio 2015.

Napolitano è stato il primo presidente della Repubblica nella storia italiana a venir rieletto per un secondo mandato. Questo record lo ha raggiunto anche Sergio Mattarella

Le sfide affrontate durante i suoi mandati

Durante il suo doppio mandato da Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha visto succedersi cinque presidenti del Consiglio.

Il primo mandato

Durante il primo mandato, ha visto Romano Prodi (16 maggio 2006) formare un esecutivo. Alle successive elezioni viene eletto Silvio Berlusconi, che il 12 novembre 2011 rassegna le dimissioni. Così il 16 novembre, Mario Monti, da poco nominato senatore a vita, accetta con riserva l’incarico di formare un nuovo esecutivo.

Romano Prodi
Romano Prodi

L’8 dicembre 2012, Mario Monti annuncia le dimissioni dalla presidenza del Consiglio.

Durante il suo primo mandato Giorgio Napolitano ha affrontato diverse crisi politiche, economiche e istituzionali, tra cui la recessione economica, la crisi del debito sovrano, il terremoto dei L’Aquila, il caso Ruby e le proteste degli studenti e dei lavoratori. Si è distinto per il suo ruolo attivo e moderatore nella vita politica nazionale, promuovendo il dialogo tra le forze politiche e sociali e sollecitando le riforme necessarie per il rilancio del paese.

Il secondo mandato

Nel 2013 viene rieletto Presidente della Repubblica al sesto scrutinio, dopo il fallimento delle precedenti votazioni. Nel suo secondo mandato affronta la crisi politica seguita alle elezioni politiche del 2013, conferendo l’incarico a Enrico Letta prima e a Matteo Renzi poi.

Si occupa anche delle riforme costituzionali e istituzionali, tra cui la legge elettorale (Italicum), la riforma del Senato e la revisione del Titolo V della Costituzione. Nel 2015 annuncia le sue dimissioni per motivi di salute, lasciando il Quirinale dopo quasi nove anni di presidenza.

Riconoscimenti importanti

Da quando ha lasciato l’incarico come Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha continuato a seguire con interesse la vita politica italiana, intervenendo occasionalmente con dichiarazioni o lettere su temi di attualità. Ha anche ricevuto numerosi riconoscimenti e onorificenze per il suo contributo alla democrazia italiana ed europea, tra cui il Premio Carlo Magno nel 2011 e il Premio Internazionale Galileo Galilei nel 2017.

Primo dirigente comunista a raggiungere gli Stati Uniti

Giorgio Napolitano è stato il primo dirigente del partito comunista ad aver ricevuto il visto per recarsi negli Stati Uniti, viaggio che fece nella primavera del 1978 durante la presidenza Usa di Jimmy Carter.

Fino alla fine degli anni 70 i membri di qualsiasi partito comunista non potevano ottenere il visto per recarsi negli Usa.

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