Giorgia Meloni dalla Cina: la nuova preoccupazione è il Libano dopo l’Ucraina

By Iole Di Cristofalo

Giorgia Meloni dalla Cina: le questioni importanti affrontate e che si dovranno affrontare

Giorgia Meloni, sta trascorrendo questi giorni in Cina per discutere questioni cruciali con il presidente Xi Jinping. Durante la conferenza stampa, Meloni ha evidenziato la necessità di riconoscere il ruolo decisivo della Cina nella promozione della pace mondiale.

Tra i principali argomenti affrontati, vi sono stati la guerra in Ucraina, le tensioni globali crescenti, l’intelligenza artificiale, la riforma del Consiglio di sicurezza dell’ONU e le questioni climatiche. Meloni ha sottolineato la trasparenza e franchezza del dialogo con Xi, considerandolo essenziale per rafforzare il rapporto con un partner di grande importanza strategica.

Un altro punto cruciale è stato il sostegno della Cina alla Russia, dove Meloni ha ribadito che Pechino non ha interesse a supportare l’industria bellica russa, auspicando passi concreti verso la pace. Inoltre, Meloni ha espresso profonda preoccupazione per il rischio di un’escalation in Libano, sottolineando l’importanza della moderazione e riconoscendo il potenziale ruolo mediatore della Cina, data la sua influenza su Teheran e Riad.

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Meloni ha anche affrontato il tema dei rapporti con l’UE, negando un peggioramento delle relazioni con Bruxelles. Infine, ha annunciato un piano d’azione con la Cina come alternativa alla Via della Seta, sostenendo che l’Italia può rafforzare i suoi legami con Pechino senza aderire a questo progetto.

Che cosa sta succedendo in Libano, i fatti e le preoccupazioni di Giorgia Meloni

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Foto da Google IMG

Le recenti tensioni tra Libano e Israele si sono intensificate quando Israele ha colpito sette località libanesi con droni in risposta a un attacco missilistico di Hezbollah, che ha causato la morte di 12 ragazzi e bambini nelle Alture del Golan. Questa escalation ha visto Israele attribuire la responsabilità direttamente a Hezbollah, un potente gruppo paramilitare sostenuto dall’Iran. La comunità internazionale, inclusi Stati Uniti e Nazioni Unite, ha esortato entrambe le parti a trattenersi per evitare una catastrofe regionale.

L’incontro di Giorgia Meloni con Xi Jinping in Cina assume particolare rilevanza in questo contesto. Meloni ha sottolineato l’importanza del ruolo della Cina nelle questioni geopolitiche globali, non solo per la sua influenza nella crisi ucraina ma anche per la sua capacità di mediazione in Medio Oriente.

La premier ha chiesto a Pechino di non sostenere l’industria bellica russa, auspicando che la Cina utilizzi la sua influenza per promuovere la pace e la stabilità, specialmente in aree come il Libano, dove i suoi rapporti con Teheran e Riad potrebbero rivelarsi decisivi. Questo approccio mira a coinvolgere la Cina come attore chiave nella ricerca di soluzioni diplomatiche sia in Ucraina sia nel conflitto israelo-libanese, rafforzando così il suo ruolo nei grandi equilibri geopolitici.

Giorgia Meloni al centro di un altro dibattito: quello della libertà di stampa e dei rapporti con l’Unione Europea

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Foto da Google IMG

Oltre alle questioni mediorientali, Giorgia Meloni sta affrontando un delicato dibattito sull’informazione pubblica e lo stato di diritto in Italia. In una lettera indirizzata alla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, Meloni ha respinto con fermezza le accuse contenute nella Relazione della Commissione sullo stato di diritto dell’UE, che metteva in dubbio la libertà di informazione in Italia, in particolare riguardo alla governance della RAI. Meloni ha definito queste critiche come “fake news” e attacchi pretestuosi, difendendo l’operato del suo governo e sottolineando che l’attuale sistema di governance della RAI è stato istituito dal governo Renzi nel 2015.

Le opposizioni hanno criticato duramente la lettera di Giorgia Meloni a Ursula von der Leyen, esprimendo sorpresa per la tempistica. Stefano Graziano del PD ha sottolineato la faziosità della RAI sotto il governo Meloni. Dario Carotenuto del M5S ha richiesto una riforma della governance della RAI, in linea con le norme UE. Riccardo Magi di +Europa ha definito il vittimismo di Meloni “comico”, mentre Angelo Bonelli dei Verdi ha criticato l’intervento del premier contro le critiche europee, invitando Meloni a spiegarsi davanti alla commissione di vigilanza.