Omicidio Giulia Cecchettin, il funerale
Era attesa questa giornata. Quando venerdì in tarda serata, dopo l’autopsia sul corpo di Giulia Cecchettin, il Pubblico Ministero ha autorizzato la consegna del corpo della giovane alla propria famiglia, è stato ufficializzato il momento dell’addio, dell’ultimo saluto alla ragazza. I funerali sono stati confermati per oggi, martedì 5 di novembre, nella cattedrale di San Giustina, a Padova, che effettivamente avrebbe potuto accogliere 10 mila persone, dato che la cerimonia si presentava come un evento molto mediatico. E così è stato.
Giulia Cecchettin si trova tra le 102 donne uccise fino a metà novembre quest’anno in Italia; secondo il Ministero dell’Interno più della metà sono state uccise da compagni o ex compagni sentimentali. Giulia è stata uccisa dal suo ex fidanzato, Filippo Turetta.
In questo post vi raccontiamo come si sono svolti i funerali di Giulia in mezzo alla folla.
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Per approfondire:
Giulia Cecchetin e la macchina di Filippo Turetta (22), cosa conteneva quel rifugio?
10 mila persone in lutto, le parole più commuoventi del commiato
Circa 10.000 persone in lutto, come da pronostico, si sono ritrovate per la messa funebre di Giulia Cecchettin nella cattedrale di Santa Giustina a Padova. Molti indossavano nastri colorati che rappresentavano la campagna per fermare il femminicidio, cioè, l’uccisione delle donne.
Le parole di Gino Cecchettin, padre di Giulia
Attese erano le parole del padre di Giulia, che ha voluto trasmettere un messaggio contro la violenza senza traccia di condanna. Gino Cecchettin ha detto:
“Il femminicidio spesso deriva da una cultura che svaluta la vita delle donne, vittime di coloro che avrebbero dovuto amarle. Invece sono state molestate, costrette a lunghi periodi di abusi fino a perdere completamente la libertà, prima di perdere anche la vita’ (…) Come è potuto succedere tutto questo? Come è potuto succedere questo a Giulia?“
Il padre di Giulia, nel suo discorso, ha invitato le famiglie, le scuole, la società civile e i media a “rompere un ciclo”:
“Mi rivolgo innanzitutto agli uomini, perché dobbiamo dimostrare per primi di essere agenti di cambiamento contro la violenza di genere“, ha dettol’uomo, esortando gli uomini ad ascoltare le donne e a non voltare le spalle ad ogni segno di violenza, “anche il più lieve”.
Il vescovo mons. Claudio Cipolla, una volta posizionato il feretro nella Basilica di Santa Giustina (11.15), ha iniziato a parlare con un discorso molto emotivo: “Non avremmo voluto vedere quello che gli occhi hanno visto, né apprendere quello che abbiamo saputo sabato 18 novembre. Siamo qui in molti, con gli occhi pieni di lacrime“.
Un passaggio del prelato è rivolto anche a Filippo Turetta, come simbolo della carità cristiana: “Chiediamo la pace del cuore anche per Filippo e la sua famiglia. Il nostro cuore cerca tenerezza, comprensione, affetto, amore. La pace del cuore è pace con se stessi, con il proprio corpo, con la propria psiche, con i propri sentimenti soprattutto quelli che riguardano il senso delle azioni che compiamo e il senso della vita“.
Le Autorità presenti in chiesa
Presenti in chiesa erano il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, il deputato Pd Alessandro Zan, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Assente Sergio Mattarella, che ha mandato una corona: il presidente della Repubblica si trovava alla cerimonia delle Stelle al merito del lavoro al Quirinale, ma da lì ha voluto ricordare la famiglia Cecchettin, lanciando un messaggio significativo: “Il valore e il rispetto della vita vanno riaffermati con determinazione in ogni ambito, circostanza e dimensione, in questo momento in cui sono in corso i funerali di Giulia Cecchettin“.
L’ultimo saluto nella chiesa di Saonara
“Guardo il cielo e ti vedo in mezzo alle stelle, che fai a metà di un gelato con la mamma. Prima o poi ci rivedremo, lo prometto, ma fino a quel momento so che sarai con me, perché sei il mio angelo custode, perché in fin dei conti lo sei sempre stato”. E’ il saluto di Elena alla sorella Giulia Cecchettin, durante il momento di preghiera nella chiesa di Saonara.
Le parole nell’omelia
Don Francesco Monetti, che ha recitato l’ultima preghiera per Giulia prima della sepoltura, dopo aver ringraziato i presenti, ha detto:
“Giulia ha parlato col suo silenzio, ha smosso, ha scosso“.
Poi ha aggiunto di confidare che dalla morte di Giulia “cresca un germoglio. Oggi tutti noi davanti a questa bara siamo chiamati a prenderci cura della vita perché è preziosa. Dobbiamo prenderci cura tutti. Davanti a questa bara voi giovani, che siete il nostro amore più grande, impegnatevi a dire di ‘no’ al conformismo, a non sprecare la vita dietro amori omicidi“.
E ancora: “Impegnatevi a dire di ‘no’ alla cultura dello sballo. Anche noi adulti davanti a questa bara prendiamoci l’impegno a custodire i nostri ragazzi, che non sono solo il futuro ma anche il presente. Accompagniamoli in un cammino di crescita, parliamo loro dei valori, della solidarietà della giustizia del bene comune e del rispetto, di tutti quei valori che impegnavano la vita di Giulia. Porteremo nel cuore il sorriso di Giulia e la sua voglia di vita e ci impegneremo perché quanto accaduto ci renda persone migliori, attraverso dei ‘no’ convinti al male e dei ‘sì’ generosi al bene. E Giulia vogliamo dirti scusa se non stiamo stati sempre attenti. Tu continuerai a vivere nella nostra comunità”.
Giulia riposa accanto alla madre
Finalmente, dopo il rito, c’è stata la tumulazione nel cimitero di Saonara: Giulia Cecchettin riposa accanto alla madre, Monica, morta nel 2022 a soli 51 anni.
Si chiude il sipario. R.I.P.