La pensione è uno degli argomenti più delicati nella vita di ogni individuo e questo a causa delle tante incertezze che sono legate proprio alle pensioni sociali. Vediamo come aggirare il problema con la previdenza complementare!
Previdenza complementare e pensione aggiuntiva: come funziona
Se desideri un futuro più stabile, sotto l’aspetto economico, devi necessariamente prendere in considerazione la previdenza complementare. Purtroppo le pensioni sociali non possono darti la certezza di poter mantenere uno stile di vita agiato o comunque accettabile, ecco quindi che entra in gioco la previdenza complementare, diventando una sorta di assicurazione sulla vecchiaia. Questo genere di previdenza è volontario e ti consente di creare un fondo economico privato.
I vantaggi sono diversi e uno di questi è la deducibilità fiscale dei contributi versati, ciò significa che i contributi non possono essere sottoposti a imposte sul reddito. Un altro vantaggio indica che questi fondi pensionistici sono estremamente sicuri e privi di rischi. I tuoi soldi verranno gestiti da professionisti che saranno in grado di far cresce i tuoi investimenti. un vantaggio molto importante è la portabilità della previdenza complementare, in pratica a porterai sempre con te anche se dovessi cambiare carriera lavorativa e visto che il mondo del lavoro ha la capacità di cambiare in modo repentino, questo aspetto è fondamentale.
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Tipologia dei fondi per la previdenza complementare
Sono diverse le forme della previdenza complementare e tutte hanno caratteristiche proprie. Iniziamo col vedere i fondi chiusi di origine negoziale, queste sono offerte dai rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro, ovviamente sotto contrattazione nazionale. Ci sono poi i fondi aperti che sono istituiti da enti privati come banche, società di gestione del risparmio, società di intermediazione mobiliare e imprese di assicurazione.
I piani pensionistici individuali sono praticamente contratti assicurativi sulla vita con finalità previdenziali. Ci soo regole specifiche che sono basate sulle direttive COVIP e sono ideate per garantire i diritti degli utenti sulle forme pensionistiche complementari. In ultimo troviamo i fondi pensionistici preesistenti, ovvero quelli creati in data antecedente al 15 novembre 1992, quindi pria del Decreto legislativo del 21 aprile 1993 che istituiva la previdenza complementare. Questo fondi erano creati in base ad accordi aziendali o interaziendali per il collettivo.
Altre informazioni essenziali
Prima di prendere parte a questi fondi complementari è vitale la pianificazione, dovrai capire quanti contributi versare per ritrovarti poi con un capitale maggiore ai fini pensionistici. Praticamente si tratta di metodi per tutelarti nella vecchiaia in quanto basarsi esclusivamente sulla previdenza statale e sociale non è quasi mai sufficiente. Cerca sempre però di ottenere quante più informazioni possibili prima di sottoscrivere uno o più piani pensionistici in quanto alcuni investimenti potrebbero risultare più sicuri ed efficienti di altri.