E’ stata proprio la sottovariante Omicron 5 a contribuire all’esponenziale aumento dei casi, cui abbiamo assisitito nelle ultime settimane.
Ora, seppur appare evidente ed assodato che sia meno letale, è molto più contagiosa e i suoi sintomi sono molto simili a quelli di una influenza o di un raffreddamento, cosa che quindi, specialmente nelle prime fasi, porta il paziente a non isolarsi e dunque ad aumentare il rischio di contagiare altri, nell’erronea convinzione che sia solo un raffreddore o una influenza.
Ma vi è in realtà un sintomo che dovrebbe subito allarmare. Ecco quale è e a cosa dunque è bene prestare attenzione.
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Omicron 5: il mal di gola
Il primo sintomo di Omicron 5 è proprio il mal di gola. Colpite anche le vie aeree alte, quindi è probabile avere naso che cola o tappato, una leggera tosse, sintomi da raffreddamento blandi. Se manifestate dunque questo quadro sintomatologico, non esitate a sottoporvi subito a tampone in modo da porvi subito in isolamento.
Dopo di che, si presenta la febbre, generalmente intorno al secondo giorno, insieme a dolori muscolari e mal di testa. Nella gran parte dei casi, i sintomi durano 2 giorni, anche se c’è chi potrebbe accusarli per più a lungo, anche fino a 5 giorni.
Oltre a questi sintomi, seppur più di rado, si lamentano anche mal di stomaco, diarrea, vomito, oltre che una forte stanchezza ed astenia.
La cura
Solitamente, la cura d’elezione sono farmaci antipiretici come il paracetamolo per abbassare la febbre quando si alza oltre i 38°C.
Molto usati anche antinfiammatori, mentre per i soggetti fragili meglio ricorrere ad antivirali, nei casi più gravi, monoclonali.
Al momento, però, quanto ai monoclonali, sono un tipo funziona contro Omicron 5. Tutti gli altri tipi che si erano rivelati efficaci durante la prima fase della pandemia, invece, si sono rivelati inefficaci contro Omicron 5.