Il bilancio del corteo per Cospito
Il bilancio del corteo per Cospito di ieri 4 di marzo 2023 a Torino giunge poco prima della mezzanotte. Due poliziotti e diversi manifestanti sono rimasti feriti e cinque persone sono state arrestate. Inoltre, 33 partecipanti sono finiti in questura per accertamenti e ulteriori 160 sono stati identificati. Due degli arrestati avevano armi e uno era in possesso di ingente materiale esplodente. Le forze dell’ordine hanno emesso 11 fogli di via. Il tutto come conseguenza degli atti vandalici e degli ingenti danni che alcuni manifestanti anarchici hanno cagionato durante la protesta. Vetrine rotte, macchine danneggiate, bottini divelti, cassonetti incendiati… nella zona del corteo regnava il caos. I poliziotti hanno dovuto ricorrere all’utilizzo di idranti e lacrimogeni per calmare gli animi guerriglieri.
Le condizioni di salute di Cospito
Nel frattempo, il medico di Cospito dichiara che le condizioni di salute dell’attivista sono critiche. L’uomo berrebbe solo acqua e tè, e se è ancora in vita sarebbe soltanto perché assume due cucchiaini di zucchero e uno di sale. Non prenderebbe più integratori da qualche giorno. Il suo peso sarebbe arrivato a 70 chilogrammi, al limite per una persona della sua altezza. Il dottore dice di avere visto il 55enne molto provato durante la sua ultima visita. Anche se riusciva a camminare, l’anarchico non avrebbe retto in piedi più di qualche minuto.
La condanna delle Autorità
Il questore di Torino ha spiegato che le forze di polizia hanno evitato mali maggiori, formando cordoni e chiudendo le strade che portavano al centro e alle vie dove si trovano le sedi istituzionali. Ciarambino ha dichiarato di essere pronto ad identificare tutti i colpevoli. Il Presidente della Camera, Fontana, ha condannato duramente gli atti di violenza, definendo l’atteggiamento dei manifestanti “furia vandalica”. Da parte sua, Igor Boni, presidente dei Radicali italiani considera gli atti di ieri “inqualificabili e ingiustificabili”. Sui disordini si è espresso anche l’ex sindaco Appendino, che ha parlato di “guerriglia intollerabile e incivile”.
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