Chi è Lady Dior?
Bello il lusso, vero? Soprattutto quando non si deve pagare. Peccato che non funzioni sempre così! Come si suol dire, “neanche il cane muove la coda per niente“. Quando eravamo piccoli, i nostri genitori ci dicevano che non dovevamo accettare le caramelle dagli estranei. Oggi le caramelle sono scontate: i bambini le hanno a disposizione ad ogni momento. Ma altre “golosità”? Qualcosa che ci piace davvero tanto? Qualcuno ce la offre e noi la rifiutiamo? Se non lo facciamo, ecco che potremmo andare a finire come la first lady di questo post, che ha messo in imbarazzo suo marito poco prima delle elezioni per una borsetta di lusso. Ma cos’è successo? Ve lo raccontiamo in questo post. Non perdetevelo!
Per approfondire:
Riconoscere una borsa contraffatta, l’IA lo fa in 3 minuti!
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Dior, Maria Chiara Chiuri design tra le più influenti al mondo
La first Lady Incriminata, Kim Keon Hee
Se pensate che una borsetta sia un oggetto innocuo, vi sbagliate. In questo caso, è piombata come una bomba sulla politica sudcoreana, che si trova in campagna per le elezioni parlamentari di aprile, come tanti altri Paesi, comprese le elezioni Europee. In questo caso, a finire nella bufera è stata Kim Keon Hee, moglie del presidente della Repubblica, Yoon Suk Yeol. La donna è sospettata di violazione della legge anti-corruzione per aver accettato il dono di una borsetta di Christian Dior da parte di un reverendo-faccendiere. Perché?
Perché una borsetta è il terzo incomodo?
In sostanza, la borsetta costa circa 3 milioni di won, che in euro fanno un po’ più di 2000. La normativa a Seul stabilisce che i funzionari statali e i loro parenti non possano accettare doni di valore superiore a un milione di won. Non ci siamo. La “Lady Dior” di questo post vale tre volte tanto. Non avrebbe dovuto accettare il generoso regalo. Ma vediamo un po’ chi è il generoso donatore.
Un pastore protestante dona la borsa firmata alla first Lady
Abraham Choi Jae-young è un pastore protestante con doppia nazionalità, americana e coreana, ed è noto per il suo impegno a favore della riconciliazione con la Nord Corea e sostenitore di accordi con il regime di Pyongyang. Choi ha dichiarato di aver inizialmente cercato un incontro con la signora Kim a causa delle sue preoccupazioni sulla politica intransigente di Yoon nei confronti della Corea del Nord. Choi ha detto che Kim conosceva la sua famiglia, ma non riusciva ad avere un appuntamento con lei se non quando l’ha tentata con regali di lusso. Il primo è stato un oggetto Chanel (che secondo lui lei gli aveva regalato al loro primo incontro).
La trappola, filmata e postata su YouTube: la reazione delle opposizioni
Choi è riuscito ad avere il suo appuntamento e ha filmato tutto con un una mini-telecamera nascosta nel suo orologio da polso. Poi ha consegnato il video a un sito di opposizione antigovernativa che lo ha postato su YouTube. Intanto, ha ripreso l’acquisto della borsetta in una boutique di Seul, con tanto di cartellino con il prezzo di 3 milioni di won, poi ha mostrato il pacchetto griffato Dior portato sul tavolo dello studio della First Lady. Secondo lui la signora aveva sollecitato la “donazione” per concedere l’udienza.
l video su YouTube ha scatenato le polemiche. Il Partito democratico ha accusato il presidente Yoon di aver cercato di coprire gli errori di sua moglie. Ma anche il Partito popolare, di cui fa parte Yoon, temendo di perdere voti, è intervenuto nella polemica: un suo parlamentare di peso ha definito la signora Kim “la Maria Antonietta di Seul“. Il riferimento è alla regina di Francia che perse corona e testa sotto la ghigliottina a causa della sua passione per il lusso.
Kim Keon Hee, una donna tanto chiacchierata
Kim Keon Hee (51 anni portati in maniera fantastica), una donna sempre bella ed elegante, è una first lady molto chiacchierata a Seul, inseguita da accuse di aver copiato la tesi di laurea e poi di aver speculato in Borsa. Yoon e moglie hanno rifiutato di parlare del caso-borsetta in pubblico, trattandosi di una questione che non è di Stato. L’ufficio presidenziale in una nota ha affermato che la consorte del presidente si è limitata ad accettare il regalo che poi “è stato gestito e immagazzinato come proprietà del governo“. Davvero? Qualcuno potrebbe urlare! Tuttavia, il caso non è chiuso e chi vivrà, vedrà. Vi racconteremo il prosieguo della storia ad aprile!