Cambia di sesso a 23 anni in due minuti, niente di più facile
Nei tempi della genitorialità condivisa, del reato della maternità surrogata, dell’impossibilità di adozione di un bambino se la coppia non è eterogenea, questa notizia arriva come un boomerang. Com’è possibile che in un mondo caratterizzato dalla globalizzazione possa esserci tanta disomogeneità? Perché in questo caso a un ragazzo di 23 anni sono bastati due minuti per diventare donna; e senza nemmeno averlo preteso, anche se dichiarato. Cosa intendiamo? Ve lo raccontiamo di seguito.
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Il cambio di sesso per evitare il servizio militare
Questo è il caso di un ragazzo senza scrupoli o di uno studente modello e furbo, che non desidera buttare nel cestino un anno della sua vita? A voi la risposta. Noi ci limitiamo a raccontare i fatti.
Il giovane ha 23 anni ed è di nazionalità svizzera. Poiché le sue generalità non sono state rese note, lo chiameremo Alberto (nome di finzione) per praticità. Il ragazzo sta studiando all’Università e deve finire ancora gli esami. Giunta l’età di rispondere al suo obbligo di prestare il servizio di leva (ogni cittadino svizzero è tenuto a prestare il servizio militare o un servizio civile sostitutivo), ha ben pensato di sottrarsi legalmente a detta prerogativa. Ed è stata una passeggiata per lui. Sono bastati due minuti ed ecco il miracolo! Alberto non dovrà più diventare soldato. Perché? Perché ha scelto di cambiare sesso e non è più un “lui”, ma una “lei”. Ordiniamo le idee.
La legge che consente il cambio di sesso senza necessità di provarne l’esigenza
Siamo tutti (forse i più) consapevoli delle sofferenze a cui va incontro una persona che nasce in un corpo da uomo e si sente donna (o viceversa). Ci sono tantissime difficoltà nell’accettare (in primis) e poi nel fare accettare agli altri che non si è come si appare, perché dentro, nella psiche scatta un meccanismo di ribellione a quel corpo con il quale la persona non si identifica. In Italia la procedura di cambio di sesso è molto lunga, faticosa e costosa. Ma la storia di Alberto è svizzera e, all’apparenza, “da favola”. Perché?
Nel 2022 nel Paese elvetico è stata introdotta una semplificazione della procedura da seguire per cambiare sesso allo stato civile che consente di continuare ad apparire come maschio anche se si dichiara di sentirsi donna. Ed è quello che ha fatto Alberto: è andato all’appuntamento con gli uffici amministrativi vestito come al solito (abiti maschili) e ha dichiarato di sentirsi oppresso nel suo corpo maschile e di desiderare di essere a tutti i costi una femmina.
Dopo qualche minuto, il funzionario che ha raccolto i suoi dati, gli ha consegnato il formulario in cui era indicato che il suo genere era “femminile”. Ai fini amministrativi, logico. Non che lui avesse minimamente pensato di diventare una donna; assolutamente; nessuna disforia di genere. Ma andava bene così.
Del resto, il costo per diventare donna è di 75 franchi, mentre quello per liberarsi dal servizio di leva ne sarebbe costato migliaia . E vuoi mettere la burocrazia da affrontare? No way! Una transizione da due minuti ha consentito ad Alberto di togliersi di torno il servizio militare per continuare a studiare all’università senza obbligo d’indossare la divisa.
Nonostante il cambio di sesso si può scegliere come farsi identificare
Il 23enne, dopo il “cambio di sesso” formale, ha deciso di mantenere il suo nome maschile; se deve compilare dei moduli può barrare senza alcun problema la casella “maschio“, perché in realtà ha solo dichiarato di sentirsi e di volere diventare una donna. La carta d’identità di Alberto è rimasta identica a quella di prima dell’intervento burocratico.
Nessuna modifica pertanto in ambito civile. Il suo datore di lavoro, ad esempio, non sa che il ragazzo ha cambiato sesso. Lo sanno soltanto i suoi genitori (ufficialmente).
Oltre il danno, la beffa
Il 23 enne ha poi rivelato un particolare imbarazzante, quanto alla sua fede politica. Sarebbe un sostenitore dell’Udc, il partito sovranista, maschilista e soprattutto militarista. Al quale, con il suo gesto, ha fatto una bella pernacchia, dato che l’Udc si era opposta, a suo tempo, al progetto di velocizzare il cambiamento di sesso allo stato civile
Le accuse, “il comportamento è illegale”
Il caso di Alberto è diventato subito mediatico e lui è stato chiamato a fare dichiarazioni e interviste (al SonntagsZeitung, ad esempio). La questione è stata molto discussa, fino ad arrivare all‘Ufficio federale di giustizia, che ha stabilito che il suo comportamento sarebbe “illegale”. Di fatto, solo nel 2022, da quando è stata introdotta questa legge, 1.171 persone hanno approfittato, in Svizzera, dell’agevolazione per il cambio di sesso. A tutt’oggi non si sa quanti o quali abusi possano esserci stati
Alberto non ha problemi. Per cambiare sesso “contano i propri sentimenti“; come potrebbero le Autorità dimostrare che non si sentiva una donna al momento della scelta? Quello che per adesso risulta è che Alberto potrà proseguire le studi senza alcun intoppo e, anzi; se un giorno vorrà ritornare alla sua mascolinità di nascita, non deve fare altro che dichiararlo. Chapeau!