Scossa di terremoto a Calestano, sciame sismico muove l’Appennino

By Iole Di Cristofalo

Calestano, scossa di terremoto di magnitudo 4.2

Da alcuni giorni la zona nel Parmense è interessata da scosse sismiche, l’ultima più importante registrata dall’Ingv ha magnitudo 4.2, l’area interessata è quella di Calestano fino alle pendici dell’Appennino in Val Baganza. Centinaia di scosse sono registrate e percepite dall’altro ieri, è in corso uno sciame sismico che però non ha causato danni a persone o cose ma, in alcuni momenti, la paura.

Infatti, la scossa più forte ha colpito anche la città di Parma fino ai piani bassi dei palazzi. E poi, i comuni di Felino Marzolara e Calestano. In queste due aree la gente è scesa in strada per alcuni minuti, sgombrati anche gli edifici pubblici. L’epicentro del terremoto, ovvero il punto di partenza e propagazione è nel paese di Marzolara e a pochi metri dal ponte sul torrente di Baganza. Nonostante la paura, non sono segnalati danni a cose o persone.

Michele Guerra, sindaco di Parma ha attivato il sistema Alert System per la popolazione, alle 13.06 è stata avvertita in città una scossa più forte (4.1, magnitudo poi rivista a 4,2 – ndr) delle altre, che non ha tuttavia creato danni a cose o persone. situazione monitorata dalla Protezione Civile.

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Sciame sismico negli appennini settentrionali e storicità

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Facebook: Associazione Nazionale Vigili del Fuoco sezione di Parma

Ecco che cosa scrive l’INGV sugli eventi sismici localizzati nella provincia di Parma. Hanno interessato anche i comuni di Langhinaro e Fornovo di Taro, situazione seguita dal 7 febbraio 2024. “Alle ore 13.06 è stato registrato l’evento finora più forte, di magnitudo 4.2 (rivista rispetto al primo dato di 4.1) con epicentro nei pressi Calestano“. Al momento (ore 14), informa l’Ingv, sono state registrate 121 scosse. Le profondità degli ipocentri sono mediamente intorno a 18-20 chilometri, con eventi che raggiungono profondità anche maggiori. Finora le scosse di magnitudo maggiore si sono verificate nel pomeriggio del 7 febbraio (3.4), la scorsa notte (3.4) e alle 13 di oggi (4.2)”.

L’INGV racconta anche la sismicità storica del territorio, terremoti del passato presentano delle caratteristiche simili a quelli registrati in questi giorni e hanno avuto anche magnitudo più elevate.

Sequenze di questo tipo sono comuni nell’Appennino settentrionale, così come in molte altre regioni d’Italia. Statisticamente, la maggior parte di esse termina dopo pochi giorni o qualche settimana, ma in alcuni casi possono durare più a lungo, soprattutto nei casi in cui si manifesti un terremoto più forte. L’area interessata dall’attuale sequenza è posta in una fascia a pericolosità sismica media e non è distante dalle zone dell’Appennino settentrionale caratterizzate da pericolosità molto alta, come quelle della Val di Taro e della Garfagnana

Terremoti da ricordare vicino a Calestano

Nel suo sito, l’ING ricorda diversi terremoti importanti nella zona parmense. Data 4 marzo 1898, magnituo pari a 5.4 avvertita in gran parte del Nord Italia. In quell’anno ci fu anche il Terremoto di Rieti, nella faglia della Conca Reatina. Ecco che cosa successe nel parmense: “L’area dei massimi effetti è situata nella vallata del torrente Parma; le località più colpite, poste in un’area di circa 6 km di diametro, furono: Stadirano, Torrechiara, Tiorre, San Michele di Tiorre, San Vitale, Vidiana. A Stadirano crollarono tutti i comignoli e la maggior parte degli edifici fu lesionata; in particolare nella chiesa si aprirono molte fenditure, mentre nella canonica i muri risultarono sconnessi e si ruppe il voltino di una finestra“.

Un altro terremoto documentato è quello del novembre 1983, colpì insieme Parma e Langhirano, magnitudo 5.0. Quest’anno cade il quarantesimo da quel terremoto, ricordato nell’area uno dei più terribili dall’inizio del secondo dopoguerra. La Gazzetta di Parma ne ha dedicato un articolo poco tempo fa: persone che aspettavano amici in strada, chi guidava, chi parcheggiava, chi era a casa ha testimoniato dieci secondi di terrore iniziati con un boato sinistrissimo dalla gola della terra.

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