Britney Spears è stata (ed è) una delle popstar più famose al mondo, ma è spesso finita al centro delle cronache per i suoi eccessi, come anche per la sua fragilità.
Proprio a causa di queste sue fragilità, nel 2008, era stato nominato come suo tutore il padre di Britney, cui fu affidato anche l’intero patrimonio della cantante.
Ma da alcuni video che Brit postava sui suoi social, i fan si erano accorti che qualcosa non andava: sguardo spento, movimenti rallentati, atteggiamenti insoliti e un parlare biascicato, che hanno messo in allarme i followers della popolarissima popstar.
Iscriviti gratuitamente sul canale Telegram, cliccando qui
oppure su Whatsapp, cliccando qui per non perdere tutte le novità
“E’ sotto l’effetto di droghe?”, chiedeva qualcuno nei commenti. “Quanti tranquillanti le danno?”, scriveva qualcun altro.
Insomma, Britney non era in sé e tutto il suo disagio emergeva da quei post che forse inconsciamente erano un silenzioso grido di aiuto.
Proprio per questo, per il web era partito il movimento denominato “Free Britney”, “Liberate Britney”, una vera e propria petizione che chiedeva di sottrare la donna alle grinfie di un padre invadente.
Così, centinaia di fans sono andati a manifestare davanti al tribunale in cui si tenevano le udienze per la tutela, e, alla fine, la giudice ha optato per sottrarla alla tutela del padre.
Brenda Penny, questo il nome del magistrato, ha infatti osservato che: “La situazione attuale è insostenibile”, aggiungendo che la situazione rifletteva: “un ambiente tossico che richiede la sospensione di James Spears”.
Ma pochi giorni fa, Britney ha scritto un lungo post riguardante il suo ricovero in un centro psichiatrico.
Nel suo lungo post, Britney scrive: “Sarò onesta, io sono la persona più dura nei miei confronti, quindi posso avere un allenatore e fare le cose base, ma le uniche volte io mi spacco davvero è quando decido in prima persona di dedicarmi a fare qualcosa che voglio! Questo è ciò che la depressione può impedirti di fare…questo è il motivo per il quale la mia famiglia ha fatto quello che ha fatto…tenendomi in ostaggio contro il mio volere…e loro sostengono fosse AIUTO! No, io credo nell’aiuto ma non in quello non richiesto. Onestamente l’unica cosa preoccupante di me è la mia depressione, ma non si portano via le persone dalla loro casa per questo! In quel centro c’era un’infermiera diversa ogni giorno che mi guardava mentre mi cambiavo, non potevo avere una parola su nulla, quell’intera esperienza di quattro mesi ha amplificato la mia depressione di cento volte”, ha scritto nel suo post.
Poi aggiunge: “Il danno maggiore che mi è stato arrecato è il gioco psicologico della mia STESSA famiglia che cercava di convincermi che era quello che mi stavano facendo fosse per il mio bene. “Scusaci, non possiamo aiutarti mentre ti fanno cose illegali.” Adesso avrei sputato loro in faccia… l’unico rimpianto della mia vita, dei mie interi 40 anni, è quello di non aver sputato loro in quella faccia di m***a che si ritrovano”.
Poco dopo, comunque, la cantante ha cancellato il post.