La piccola Diana, secondo il pm, sarebbe stata lasciata sola in casa dalla madre, che l’ha lasciata morire di fame e di sete, perché veniva vista dalla mamma come un “ostacolo alle sue relazioni amorose”.
Alessia Pifferi non ha mai sentito davvero sua la piccola Diana, al punto di aver riferito che non solo quando è rimasta incinta non si era nemmeno resa conto di esserlo, ma addirittura di non essersi nemmeno resa conto del momento del parto. Un rifiuto della maternità totale e assoluto, con un esito talmente illogico da lasciare sgomenti tutti, inquirenti inclusi.
La donna viveva raccontando bugie
Dalle ricostruzioni e testimonianze, pare che Alessia Pifferi “vivesse di bugie”. Queste le varie testimonianze rese alla Squadra Mobile da diversi testimoni, che l’hanno anche descritta come una donna “schiva, fredda e che dava poca confidenza”.
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Inoltre, riferiscono, “non giocava mai con la bambina”.
Il compagno all’oscuro di tutto
II compagno si dice all’oscuro di tutto. A lui avrebbe infatti detto che aveva lascato la piccola Diana al mare con la sorella. L’uomo, distrutto, ha infatti riferito agli inquirenti di non poter nemmeno immaginare che Diana fosse in casa.
Mentre la bimba moriva di stenti, i due erano stati visti insieme alla sagra di Leffestate, e Alessia Pifferi appariva serena.
La nonna della bimba
La nonna della bimba, madre di Alessia, l’ha descritta come una persona “libertina”.
Frequentava diversi uomini, ed era separata dal marito. Riferisce la donna la figlia parlava di: “diversi uomini quando ci sentivamo al telefono”.
La nonna di Diana ammette che l’atteggiamento della figlia la preoccupava: “perché Alessia non si impegnava neanche a trovare un lavoro per il suo sostentamento”.
Le entrate inspiegabili di Alessia
Alessia Pifferi, che agli inquirenti ha riferito di essere disoccupata, aveva però delle entrare sospette, e proprio su queste entrate sospette si stanno ora concentrando le indagini, mediante anche l’analisi delle chat e delle frequentazioni degli uomini conosciuti sui social.